Mirano Oltre 2013

La rassegna 'Mirano Oltre (Libri & Musica)' dal 2009 porta, tra giugno e luglio, libri, parole, jazz e musica nel centro storico di Mirano, in provincia di Venezia. Negli anni ha ospitato numerosi eventi tutti gratuiti, con personaggi di pregio afferenti al mondo della spettacolo e del jazz, portando a Mirano protagonisti del teatro e dell’arte. “Mirano Oltre 2013” parte giovedì 27 giugno con Natalino Balasso, voce narrante del poemetto pseudo–omerico che fu tradotto e diffuso in Italia da Giacomo Leopardi dal titolo “La batracomiomachia” o “La battaglia dei topi e delle rane”. Il testo, probabilmente di epoca ellenistica, è uno dei pochi pervenutici integri di quel filone di poesia parodica che deve aver avuto una grande diffusione in tutti i periodi della letteratura greca e che, come molti testi antichi, conferma ancor oggi la propria attualità per temi, scene e motivi. Funzione parodica ha soprattutto il lessico, anch’esso derivato dalla tradizione epica, ma rielaborato con iperboli e procedimenti di accumulo congeniali alla recitazione dell'attore, autore e comico rodigino, tra i più popolari e stimati della sua generazione; sul palcoscenico con lui e parte integrante dello spettacolo, un eccellente trio jazzistico formato da Pasquale Mirra, vibrafono, Claudio Carboni, sassofoni, e Carlo Maver, bandoneon. Il secondo appuntamento, in programma venerdì 5 luglio, presenta “La filosofia di Topolino” raccontata dal filosofo Giulio Giorello. Il titolo è tratto dall’omonimo volume pubblicato quest’anno da Guanda e scritto a quattro mani con la giovane Ilaria Cozzaglio. Il celebre “filosofo della scienza” ed epistemologo racconterà come Mickey Mouse (Topolino) sia il più provocatorio pensatore del Novecento, nobilitando così anche il genere del fumetto, prodotto che ha in passato cresciuto intere generazioni di lettori e che si è scoperto essere una sua grande passione. Accompagnerà le sue parole la musica di un quartetto proveniente da New Orléans e guidato da Marcello Benetti, batterista miranese trasferitosi da ormai due anni nella città della Louisiana. Il suo è un jazz aperto e onnivoro, contaminato da blues, funky e klezmer. Il quartetto, completato dagli americani Rex Gregory, clarino, e Jeff Albert, trombone, nonché dalla violoncellista di origine belga Helen Gillet, presenterà l'album «Shuffled» (Caligola Records). Come nelle precedenti edizioni, almeno un evento della rassegna è dedicato alla poesia. Davvero importante è quello in programma venerdì 12 luglio con la poetessa Patrizia Valduga, che presenta il reading “Uno strato di buio uno di luce” affiancata dal celebre bandoneonista e compositore marchigiano Daniele Di Bonaventura, fra i protagonisti del jazz italiano degli ultimi anni, abituale collaboratore, fra gli altri, di Paolo Fresu. Quella della Valduga è una delle voci più importanti del secondo Novecento italiano; poetessa e traduttrice, è originaria di Castelfranco Veneto ma da anni risiede a Milano, dove ha vissuto con il compianto poeta Giovanni Raboni. Poetessa lirica che ben s’inserisce nella tradizione, Valduga è stata a lungo etichettata come “poetessa erotica”, perché in grado di dar voce all’amore in termini anche di “amore per la parola”. La sua è una poesia vitale, che trova energia, linfa e riverbero nella vita stessa, così come scrive in alcuni versi tratti dalla sua più recente raccolta Libro della laudi (Einaudi, 2012), che le è valsa il prestigioso premio Cetonaverde 2013. La rassegna si chiude martedì 23 luglio con un altro appuntamento poetico: Pierpaolo Capovilla legge il Pier Paolo Pasolini poeta in “La religione del mio tempo”, spettacolo che da più di un anno sta girando con successo in tutta Italia. Il frontman della celebre rock band veneta Il Teatro degli Orrori porta in scena un reading sonorizzato, che raccoglie alcuni testi fondamentali del grande poeta, scrittore, saggista e cineasta friulano, affiancato in quest’occasione dal musicista Kole Laca (pianoforte, live elettronics) che collabora con Il Teatro Degli Orrori e fa parte dei 2Pigeons. La religione del mio tempo è una raccolta edita da Garzanti nel 1961 e dedicata ad Elsa Morante, in cui si intrecciano i temi del doppio binario critico “passione” e “ideologia”. Pasolini, autore fuori dagli schemi, sempre in grado di leggere il suo tempo, ma di avere anche, come pochi altri intellettuali dell’epoca, uno “sguardo al futuro” quasi premonitore, mette qui in luce la frustrazione derivata dagli effetti del neo–capitalismo e della desistenza rivoluzionaria fra anni ’50 e ’60, tracciando la strada di una tematica civile nella sua poetica, che da allora si nutrirà sempre di realtà.

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