Il testo, probabilmente di epoca ellenistica, è uno dei pochi pervenutici integri di quel filone di poesia parodica che deve aver avuto una grande diffusione in tutti i periodi della letteratura greca e che, come molti testi antichi, conferma ancor oggi la propria attualità per temi, scene e motivi. Funzione parodica ha soprattutto il lessico, anch’esso derivato dalla tradizione epica, ma rielaborato con iperboli e procedimenti di accumulo congeniali alla recitazione dell'attore, autore e comico rodigino, tra i più popolari e stimati della sua generazione; sul palcoscenico con lui e parte integrante dello spettacolo, un eccellente trio jazzistico formato da Pasquale Mirra, vibrafono, Claudio Carboni, sassofoni, e Carlo Maver, bandoneon.
con Natalino Balasso (voce narrante)