Schiume Festival è una piattaforma internazionale di performing arts che si svolge ogni estate a
Forte Marghera, un ex complesso militare, ora parco storico e culturale a Mestre, Venezia.
Promuovendo progetti sperimentali e trans-disciplinari, Schiume si propone di favorire l’incontro
tra il pubblico veneziano e una comunità di artisti emergenti e, questo, attraverso un calendario di
spettacoli ed eventi gratuiti. Dalla prima edizione nel 2009, gli organizzatori del festival si sono
confrontati con il parco storico di Forte Marghera scegliendo un approccio sostenibile: ogni anno
gli spazi del festival sono allestiti con risorse di ‘seconda mano’, materiali di scarto recuperati dagli
eventi istituzionali che hanno luogo a Venezia.
Quest’anno Schiume Festival avrà luogo a inizio di settembre (dal 4 al 7) con un ricco programma
che esplora il tema di questa edizione, resilience. Tutte le performance e installazioni indagheranno
quindi quella particolare “capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni, pur mantenendo la
funzionalità e vitalità, nonostante il verificarsi di avversità dovute all’ambiente circostante”. Oltre ai
progetti selezionati attraverso il consueto bando internazionale, quest’anno la direzione artistica del
festival ha deciso di creare due ulteriori sezioni: una prima, Schiume Venus Project, dedicata a
giovani artisti e compagnie locali, operazione attraverso cui la direzione artistica del festival tenta di
dare il timone in mano a una “nuova generazione” di attivisti/organizzatori; e una seconda in cui
due compagnie già consolidate sono state invitate a presentare i loro lavori più recenti.
I progetti selezionati attraverso il bando internazionale sono: I am a shape, in a shape doing a
shape, uno studio coreografico di Barbara Berti sul conscio e l’inconscio; i...i...io?! / first step: Give
me a moment, in cui Giselda Ranieri e Elia Moretti esplorano il senso di disagio che emerge quando
il sé è a confronto con la società; Kitchen, una performance di Giulia Vismara e Laura Ulisse in cui
suono e corpo rispondono l’uno all’altro creando un paesaggio che gradualmente si muove dalla
realtà all’astrazione; Lacuna – Land of hidden spaces di Elena Mazzi, un video che esplora le
problematiche ambientali legate alla laguna di Venezia; One Way Ticket di Lucia Taulero Rubio,
un’installazione sul tema della migrazione; In luce, di Francesca Cola e Volvon, una performance al
buio in cui immagini mutevoli e sfaccettate giocano con la percezione degli spettatori.
I progetti selezionati per Schiume Venus Project sono: La Resistenza di Fratelli Broche, una
performance sulla volontà di resistere all’incomunicabilità come gesto politico; One minute loops di
DOYOUDaDA, una ricerca video sulla percezione e la visione; Venezia Manifesta di Sara Dotto e
Chiara Paone, un progetto interattivo su Venezia e la sua immagine da cartolina.
I progetti invitati dalla direzione artistica del festival sono: Pollicino 2.0 - La grande privazione di
Collettivo Pirate Jenny, la seconda tappa di una trilogia coreografica volta ad esplorare le favole; e
Cloudy di Aldo Aliprandi e Marianna Andrigo, una riflessione sulla percezione del sé che indaga
la zona di confine, il luogo del sé come sé e immagine di sé.
Questo settembre, per il quinto anno consecutivo, Schiume Festival prevede di trasformare Forte
Marghera in uno spazio di incontro e di produzione culturale, offrendosi come occasione di dialogo
e scambio per innescare e sviluppare nuove idee al di fuori de i circuiti istituzionali.