Diversi nel contenuto e nel linguaggio attoriale (comico-drammatico-onirico) i tre monologhi che compongono lo spettacolo, e dei quali è autore Arnold Wesker - figura chiave del teatro del Ventesimo secolo - nel loro farsi specchio del reale evidenziano le molteplici esperienze delle donne d'oggi, i loro ideali, i sogni, le delusioni.
Le tre emblematiche figure, delle quali le attrici di Studio Insieme sottolineano i meccanismi psicologici, sono protagoniste di storie crude e dure. Storie di madri, come tante, tenere, smarrite, ribelli.
Ruth - capace di elaborare la sua angoscia e distaccarsene per poter reinventare la propria affettività con grintosa ironia.
Miriam - lacerata dalla sua stessa inadeguatezza alla vita è preda di una saturnina malinconia che si traduce in totale distacco dalla realtà.
Debora - vive la banalità del quotidiano senza nemmeno rendersi conto di dissipare la propria esistenza.
I tre monologhi sono intervallati, oltre che da interventi musicali, da un attore della Compagnia destinato a farsi trait-d'union e commento delle vicende sceniche così da creare una particolare atmosfera drammatica capace di maggiormente evidenziare le differenze di genere e gli incontri-scontri di coppia.
Lo spettacolo è caratterizzato dal particolare 'Fare Teatro al Femminile' (ma, ovviamente, non vetero-femminista) di 'Studio Insieme' che ha al suo attivo il successo di pubblico e critica di spettacoli quali Yerma'di F. G. Lorca, Antigone della filosofa Zambrano, Fede e Lezioni d'amore di Dacia Maraini, L'intervista (incentrato sulla poetessa Melina Rosselli), Come nuvola (sulla Merini), ecc.
Paola Bruna