Sabato 15 dicembre 2012, dalle 17.00 alle 21.00,alcuni artisti del Padiglione Palmanova di Forte Marghera di Mestre (Maurizio Bucca, Roberto Cannata, Alberto Deppieri, Vincenzo Eulisse, Peeta) e molte associazioni culturali che da tempo qui operano (Il Posto, Laboratorio 43, C32 performingartworkspace), apriranno i loro atelier agli artisti del centro storico di Mestre, creando uno scambio biunivoco e diretto tra uno dei luoghi ad oggi più vivi e
culturalmente stimolanti della terraferma veneziana, fulcro e volano di iniziative e progetti e la città stessa,
dove esiste, per quanto sommessa, una realtà artistica altrettanto presente, attiva e significativa.
Il progetto I WAS HERE | STUDI APERTI, curato dal critico di Segnoperenne.it Gaetano Salerno in collaborazione con Marco Polo System geie, vuole porsi come monitoraggio delle differenti realtà culturali ed artistiche locali, riassunto di un progetto in fieri che da qualche anno focalizza la propria attenzione sulla promozione dei protagonisti di una contemporaneità artistica di una delle aree che nel secondo Novecento, più di tutte in Italia, ha contribuito a svecchiare ed innovare i linguaggi dell’arte ma che purtroppo oggi non sembra più essere in grado di garantire un substrato sinergico per supportare e incanalare quella stessa, immutata, energia.
Mestre esiste, anche attraverso i suoi artisti e il loro lavoro quotidiano seppur svolto talvolta nei silenzi e
nelle assenze sempre più evidenti di luoghi espositivi nei quali collocarsi e dichiarare la propria sopravvivenza, la propria partecipazione ad un percorso non solo culturale, soprattutto sociale e riqualificativo di un’intera comunità che privata di stimoli educativi smarrisce lentamente la propria ragione d’essere e i propri punti di riferimento.
Ecco allora la scelta di utilizzare gli spazi suggestivi di Forte Marghera, da sempre aperti agli artisti e ai
visitatori, le sue architetture dimesse e storiche, i muri scrostati narratori silenziosi di novelle di guerra, i
padiglioni di una realtà post-industriale dove ricollocare ed evidenziare questa scintilla culturale che ogni
giorno rinasce dalle proprie ceneri, affidando proprio alla comunità artistica il compito di tramandarne gli
intenti.
Gli artisti del Forte aprono così al pubblico luoghi segnati dal loro operare per mostrare e condividere le
loro ultime ricerche e produzioni; verrà ospitato presso i loro spazi un gruppo eterogeneo di dieci artisti
operanti in terraferma e differenti per linguaggi e ricerche (Vito Campanelli, Franz Cimitan, Dosaka
Maike, Christian Gobbo, Jeon Kuihee, Raimondo Squizzato, Claudio Tesser, Michele Tombolini, Fabrizio Vatta, Stefano Zanus), invitati a partecipare ad un evento che vuole essere non soltanto un omaggio all’arte ma una presa di coscienza delle potenzialità di questo luogo. Prescindendo così da spunti curatoriali o temi critici che risulterebbero superflui, gli artisti mostrano
unicamente e significativamente il proprio lavoro, ribadiranno la loro presenza, instaurando dialoghi con il luogo espositivo e rimandi energetici e non linguistici nei confronti di chi come loro nella quotidianità e nella continuità non abbassa i toni della battaglia culturale in corso.
I WAS HERE | STUDI APERTI, come una scritta anonima tracciata sul muro, dimenticata e scolorita
eppure caparbiamente presente, sottolinea così il legame tra il passato e il futuro, implicando e testimoniando
una ostinata presenza, un passaggio nel tempo che perdura oltre il tempo stesso, rivivendo costantemente in
un eterno flusso atemporale; un augurio dunque di sopravvivenza ad una realtà culturale che è stata qui, è
qui, e sarà qui, aperta ad un futuro intuibile solo se oggi si è in grado di gettarne le basi e decretarne gli
sviluppi.