Ogni anno la Fondazione Bevilacqua La Masa offre agli artisti che più si sono distinti nella Collettiva Giovani dell'anno precedente, già assegnatari di un contributo in denaro, un'occasione espositiva per presentare l'evoluzione del proprio lavoro. Attraverso questa attività, così come nell'assegnazione degli Atelier, si concretizza l'impegno della BLM nel promuovere la formazione e la crescita dei giovani artisti.
Quest'anno in mostra ci sono le opere di Martino Genchi, Riccardo Giacconi, Laura Lovatel e Federica Menin, Chiaralice Rizzi.
Martino Genchi allestisce nella stanza del camino con materiali di
recupero una macchina generatrice di neve, un prototipo dislocato
rispetto al luogo a cui sarebbe destinato. Una sfida all'invenzione meccanica che genera eventi interagendo con i fenomeni fisici che, potenzialmente, entrano nello spazio espositivo.
Riccardo Giacconi propone un lavoro costituito da un video, quattro
tavole e un testo, pubblicato nel catalogo della mostra, che nasce
dai temi e dalle questioni teoriche proposte dalla pubblicazione
negli stessi anni dei testi di fantascienza di Isaac Asimov e del
libro sulla Resistenza di Beppe Fenoglio, Una questione privata,
ovvero: le possibilità di una narrazione che parta dal vissuto
storico, il problema dei generi letterari differenti che coesistono
in una stessa epoca, l’esperienza individuale rapportata alle
possibilità della scrittura.
Laura Lovatel e Federica Menin con Due passi avanti e uno indietro,
riflettono sull’osservazione dello spazio nel momento in cui
s’interrompe un movimento; il fermarsi ha come conseguenza uno
sguardo differente sulle cose e sugli eventi, che da una parte cerca
di afferrarne il flusso dall’altra lo libera da ogni operazione,
istruzione o determinazione.
Il lavoro di Chiaralice Rizzi, infine, riflette sull’emergere preciso del tempo attraverso l’immagine della montagna e in particolare lo spazio incantato della sua vetta.
Trasformata in una somma di colori che riflettono su se stessi, la montagna al primo sguardo si presenta come un’apparizione nel cielo, irriducibile, immobile, che non si può ignorare ma solo fissare.