Per la terza mostra sviluppata nell’ambito del programma «Beyond the walls» della Fondation Louis Vuitton,
l’Espace Louis Vuitton Venezia è lieta di presentare Emissary Forks At Perfection dell’artista americano Ian Cheng. Il
programma «Beyond the walls» della Fondation Louis Vuitton presenta opere inedite della Collezione presso gli Espace
Louis Vuitton di Tokyo, Venezia, Monaco e Pechino, portando avanti l’intento della Fondation di realizzare progetti
internazionali e renderli accessibili a un pubblico più ampio.
Dal 2010, Cheng sviluppa un corpo artistico unico nel suo genere che include simulazioni digitali autogeneranti sotto
forma di grandi e coinvolgenti proiezioni audiovisive. Le sue opere, una miscela di scienze cognitive, programmazione
computerizzata ed estetica dei videogiochi, esplorano il potenziale delle nuove tecnologie con sensibilità e arguzia.
Cheng sviluppa ecosistemi, biotopi virtuali popolati da creature animate e mutanti. Come un entomologo-demiurgo, l’artista
soffia vita ar tificiale e autonoma nei suoi mondi, poi osserva il loro evolversi. Come in natura, questi microcosmi sono
composti da elementi di logica individuale che si incontrano, si scontrano e si fondono in un caos evidente, ma organico.
Questi esseri prendono la forma di animali, vegetali o minerali e sono programmati con una serie di caratteristiche,
comportamenti e intenzioni predeterminate, si muovono poi liberamente nel complesso universo creato dall’artista.
Sfuggendo al potere del loro creatore, i loro incontri e traiettorie (l’uno con l’altro e con l’ambiente circostante) sono
casuali, dando vita a infinite combinazioni e possibilità.
Ciò significa che i mondi di lavoro autonomi e dinamici di Cheng non sono temporalmente vincolati: si sviluppano
in un periodo di tempo illimitato. I movimenti automatici della telecamera si concentrano sulle aree di maggiore attività,
guidando arbitrariamente l’osservatore da un luogo all’altro della simulazione; ogni attivazione è unica e genera nuove
narrazioni e sviluppi spontanei che non possono essere anticipati.
Cheng vede le sue simulazioni come esperimenti scientifici: un modo condensato di osservare l’evoluzione e i comportamenti
umani, per ispirare la riflessione sulle nostre funzioni cognitive, concettualizzate come una serie di potenziali algoritmi.
Emissary Forks At Perfection (2015-2016) è il secondo capitolo della trilogia Emissaries creata da Ian Cheng tra il 2015
e il 2017. Tre episodi, collocati nello stesso spazio ma rivolti a diverse epoche (un antico passato, un futuro prossimo
e un futuro lontano), tracciano l’evoluzione di insiemi di organismi e il modo in cui si adattano al loro ambiente in continua
evoluzione. Ognuno presenta un «emissario», con la funzione di agente narrativo, le cui azioni modificheranno il corso
degli eventi. Con Emissary Forks At Perfection, Cheng ci induce a mettere in discussione le capacità di adattamento della
mente e l’evoluzione umana di fronte alla diversità, alla casualità e all’imprevedibilità di un mondo in continuo cambiamento.
L’artista
Ian Cheng (nato nel 1984 a Los Angeles) vive e lavora a New York. Ha conseguito un Master in arti visive alla Columbia
University, New York, USA (2009) e una laurea in scienze cognitive all’Università della California, Berkeley, USA (2006).
Le sue recenti mostre personali comprendono: Ian Cheng, Serpentine Gallery, Londra, UK (2018); Ian Cheng, Carnegie
Museum of Art, Pittsburgh, USA (2017-2018); Ian Cheng: Emissaries, MoMA PS1, New York, USA (2017); Emissary Forks
featuring Thousand Islands, Espace Louis Vuitton München, Germania (2017); Forking At Perfection, Museo Migros, Zurigo,
Svizzera (2016) ed Emissary in the Squat of Gods, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Italia (2015).
Ha partecipato alle mostre collettive In Tune with the World (2018) e Being Modern: MoMA in Paris, (2017-2018),
Fondation Louis Vuitton, Parigi, Francia; WELT AM DRAHT, Julia Stoschek Collection, Berlino, Germania (2016); Stranger,
MOCA Cleveland, USA (2016); Suspended Animation, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC, USA
(2016); Co-Workers, Musée d’Art Moderne (2015) e Co-Workers: Beyond Disaster, Bétonsalon, Parigi, Francia (2015).
La Fondation Louis Vuitton è un’istituzione dedicata esclusivamente all’arte e agli artisti contemporanei, oltre che alle opere
del XX secolo, in cui le loro ispirazioni possono essere identificate. La Collezione della Fondation e le mostre che organizza
hanno l’intento di coinvolgere un vasto pubblico. L’edificio creato dall’architetto Frank Gehry costituisce la dichiarazione
artistica fondamentale dalla Fondation, ed è già riconosciuto come un esempio emblematico dell’architettura del XXI secolo. La
Fondation Louis Vuitton ha accolto più di un milione di visitatori provenienti dalla Francia e da tutto il mondo fin dalla
sua apertura nell’ottobre 2014. A conferma di questo riconoscimento internazionale, e dell’impegno artistico della
Fondation, la mostra Icons of Modern Art, The Collection Shchukin (ottobre 2016- marzo 2017) ha segnato il record di 1,2
milioni di visitatori.
Dalla sua apertura a Parigi, la Fondation Louis Vuitton ha annunciato che si sarebbe impegnata in iniziative
internazionali, sia presso la Fondation, sia in collaborazione con istituzioni pubbliche e private, comprese le altre fondazioni e
musei. La Fondation è anche responsabile della direzione artistica di uno specifico programma intitolato «Beyond the walls»,
all’interno dei suoi spazi culturali a Tokyo, Venezia, Monaco e Pechino, dedicati esclusivamente alle mostre di opere della
collezione. Le mostre organizzate sono aperte al pubblico, e i programmi sono promossi attraverso specifiche attività di
comunicazione culturale.