Francesca Montinaro
un progetto sul futuro della comunità
a cura di Raffaele Gavarro
Il Polo Museale Veneziano e il Museo Archeologico Nazionale di Venezia sono liete di annunciare la mostra
personale di Francesca Montinaro dal titolo Communitas | Immunitas – Un progetto sul futuro della
comunità, curata da Raffaele Gavarro. con il patrocinio di UNHCR – The UN refugee agency e di SIOI –
UNA Italy.
Qual è il futuro delle comunità? In che modo stanno cambiando in conseguenza alle
tensioni a cui sono sottoposte? Come superare le collisioni tra le differenti culture che le
caratterizzano? E in che modo gli individui che le compongono possono fare la differenza?
La donna in Communitas | Immunitas* di Francesca Montinaro è il punto di partenza di questa
riflessione. Essa è infatti al contempo tanto la figura sulla quale si concentrano e scaricano le tensioni delle
micro come delle macro comunità, quanto il soggetto che naturalmente garantisce quelle connessioni che
sono essenziali alla loro stessa sopravvivenza.
Una condizione che è semplice rintracciare nel passato e la stessa scelta del luogo espositivo, le sale del
Museo Archeologico dove sono esposte le principali statue femminili delle Collezioni Grimani di età
classica, ellenistica e di epoca romana, ne è un’esplicita conferma. La presenza di queste sculture è infatti
sottolineata da un’apposita illuminazione ideata dall’artista, che diviene così parte integrante della sua
opera.
Al fianco e di fronte ai marmi le questioni della nostra contemporaneità si presentano sotto forma di
un’installazione video su sei schermi, sui quali più di seicento donne espongono il proprio corpo e la
propria relazione con la comunità attraverso l’ostensione delle proprie mani aperte sulle quali è scritto un
significativo messaggio al mondo; per poi passare nella sala centrale dove troviamo un’installazione dal
titolo 11.146.312 metri, una misura che è la distanza percorsa a piedi da Ashra, e come lei da molti altri,
per arrivare in Italia dall’Africa.
Si tratta di un tapis roulant, una macchina sulla quale abitualmente tutti noi camminiamo senza
destinazione, appositamente modificata per la Montinaro dalla Technogym. Metri 11.146.312, il numero
che appare sul display contatore collegato alla macchina, rappresenta la condizione di sconvolgimento
epocale che ha prodotto quel cammino, ma anche il punto da cui l’artista esorta a proseguire insieme verso
il futuro. Il pubblico è quindi invitato a salire sul tapis roulant e a partecipare ad una azione collettiva
proseguendo il percorso #camminaversoilfuturo anche solo per pochi metri, contribuendo a far
crescere quella distanza iniziale in un movimento comune.
Infine si arriva all’installazione Ritratto della Sedia. Quella stessa sedia girevole, su cui le protagoniste
dei video si sono mostrate al mondo, è stata smontata in tutte le sue singole componenti rendendola
inservibile e divenendo così il corpo metaforico della communitas, della diversità delle parti che la
compongono, ma soprattutto della perdita di funzionalità prodotta dalla scomposizione.
Si ringraziano per la collaborazione alla realizzazione della mostra l’Astro Lighting ltd di Harlow (UK), la
Technogym di Cesena, E-Kube di Modena, AllegriniAllestimenti di Roma e RadioDJ di Milano.Un
particolare ringraziamento va a Ines Musumeci Greco per il suo costante impegno a favore degli artisti e
l’associazione culturale Assaif di Roma e Antea Brugnoni per il sostegno al progetto.
_ *Communitas | Immunitas, sono due termini contrapposti, che secondo la lezione del filosofo Roberto Esposito (R.E.,
Communitas – Origine e destino della comunità, 1998 e 2006, Einaudi; Immunitas – Protezione e negazione della vita,
2002, Einaudi) costituiscono l’essenza del nostro convivere e della politica che lo regola. Ritornando all’origine
dell’etimo, Esposito riporta il concetto di communitas a quel cum – munus, a quel dono dell’uno verso l’altro, che ha
appunto nell’immunitas il suo contrario, l’esonero da questo obbligo: “Come la comunità rinvia a qualche cosa di
generale e di aperto, l’immunità, o l’immunizzazione, rimanda alla particolarità privilegiata di una situazione definita
dalla sua sottrazione ad una condizione comune”.” (Da: Relazione di Roberto Esposito alla giornata di studio , Napoli, 18 dicembre 2010).