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Opening Week del B#Side War Festival

Per l’attesa Opening Week dell'international B#Side War Festival, sarà possibile partecipare ad una settimana di intensi e irrepetibili momenti artistici (performance, talk e installazioni) con gli artisti Dan Allon, Manca Bajec e Ana Mrovlje, che inaugureranno la terza edizione del festival dando vita a 3 opere d'arte interconnesse da una comune visione di rilettura delle storie di guerra che gli artisti hanno vissuto in prima persona (il conflitto Israelo- Palestinese, la guerra dei Balcani), o dei quali sono i diretti eredi (il primo e il secondo conflitto mondiale).

Le performance e opere d’arte contemporanea scelte per la opening week, invitano e coinvolgono lo spettatore a esplorare tematiche legate alla repressione e all’ereditarietà del conflitto, entrando in uno spazio di contemplazione in cui assumere nuove interpretazioni e rivivere una visione poli-focale e multi-vocale della storia tra passato e presente. L’artista Dan Allon, che vive e opera tra Tel Aviv e Berlino (scelto, nella sua carriera, da curatori come Francesco Bonami), nella performance All in Order Mr. General, lunga 7 giorni, riflette sul tema della repressione come strumento principale della lotta per il potere. Nell’ambito dei 7 giorni, Allon si calerà nei panni di un dittatore, messo in cattività, imprigionato in uno spazio angusto (vittima e carnefice al contempo) che si confronta con una situazione fuori dal suo controllo. L’artista, nato e cresciuto in Israele, è particolarmente consapevole del rapporto che intercorre tra più forti e più deboli nelle società in conflitto, e apre uno spiraglio quanto più inquietante sul complicato rapporto tra mondo militare e mondo civile, divisi, nelle guerre di oggi come in quelle di ieri, da una linea labile. La figura del dittatore incarna non solo una serie di ricordi dell’artista, riverberando figure archetipiche, ma vuole soprattutto rappresentare un ventaglio di emozioni profonde e sfaccettature scaturite dal rapporto complicato con il padre e con l’intensa esperienza vissuta prestando servizio militare a Kzioth (penitenziario israeliano per prigionieri politici palestinesi): in qualità di guardia penitenziaria, Allon aveva pieno potere e controllo sui prigionieri. In All in Order Mr. General, prigioniero ed esposto al pubblico 24 ore al giorno per sette giorni, Allon spera di riuscire a comunicare la complessità e l’ambivalenza della storia, creando relazioni e tensioni con il visitatore, a partire dal rapporto asimmetrico che a lui lo unisce.

L’artista slovena Manca Bajec, in Witness Corner Marked, indaga il movimento definito da James E. Young ‘Counter-Monument’ (Contro-Monumento), suggerendo come l’arte contemporanea possa agire talvolta da intruso e/o da fattore di “illuminazione” delle aree grigie nella scrittura della storia, attraverso la riqualificazione e reinterpretazione di un'idea mono-vocale di memoria (e offrendo dunque una visione poli-focale e multi-vocale dei fatti, distante dall’idea di “edificio monumentale”). Witness Corner Marked si concentra infatti sul rendere percepibile al visitatore una multi-vocalità di storie: partendo da testimonianze di esperienze vissute durante i conflitti del secolo scorso, gli elementi dello spazio in cui il visitatore si troverà cominceranno a parlargli, esprimendo suggestioni ed esperienze del vissuto dell’individuo nel conflitto. Un vuoto, animato da voci che, fluttuando nello spazio, condividono con il pubblico storie di guerra, testimoni dei tanti momenti mai 'monumentalizzati', a partire dall'esperienza diretta della famiglia dell'artista, cui alcuni membri furono deportati ad Auschwitz.

Lavorando nel campo dell’arte concettuale e utilizzando l’esperienza individuale come soggetto principale delle sue opere, l’artista Ana Mrovlje indaga temi legati all’inconscio. L’installazione partecipativa e sensoriale, Peacestool (Sit Down and Deal with War Inside of You), indaga qualcosa che ancora oggi fa parte della nostra memoria collettiva, giacendo nei cromosomi e nel portato ereditario di ciascuno di noi, ma che raramente viene pienamente compreso: il retaggio della guerra, che si trasmette di generazione in generazione. Una sedia composta di 3000 bossoli di proiettile risalenti alle guerre mondiali, rappresenta la testimonianza concreta di un conflitto che lascia ancora oggi i suoi strascichi, un conflitto che ha rimbombato lungo i decenni, giungendo con la sua eco ad influenzare altre guerre, come quella dei Balcani, di cui l’artista è stata testimone. La sedia vuole anche evocare gli anni di terapia cui l’artista si è sottoposta per intraprendere il suo percorso come psicanalista, anni in cui ha affrontato il portato individuale della guerra, presente nel suo subconscio, sedendosi sulla sedia del suo analista. Mettendo lo spettatore al centro dell’installazione, egli diventa protagonista di una guerra che è parte di lui interiormente, e che diventa collettiva in virtù della sua presenza in ciascuno.

-14/15 Ottobre, performance Witness Corner Marked di Manca Bajec -15 ottobre, ore 18.00 Talk con gli artisti coinvolti nella opening week -15/21 ottobre, performance All in Order Mr. General di Dan Allon -14/22 ottobre, installazione Peacestool, di Ana Mrovljie

Un talk con gli artisti verrà organizzato nell'unico momento di sovrapposizione delle tre azioni, sabao 15 ottobre, alle ore 18.00, presso la Caos Art Gallery. La partecipazione al talk è gratuita e aperta a tutti, si consiglia di prenotare (info@iodeposito.org / 348 7768935)

dettagli
Biglietto: ingresso libero
quando
dal 15/10/16 al 22/10/16
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Caos Art Gallery
Calle Lunga San Barnaba, Dorsoduro 2687 - 30123 Venezia
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