Secondo le fonti, l’8 giugno 1316 un certo maestro Zucchetto “acconzò”
gli organi a canne all’interno della Chiesa Ducale. Si tratta della prima
testimonianza (che allego, in una trascrizione settecentesca), per la
Basilica marciana, di una presenza musicale “altera” rispetto al clero,
che sosteneva la liturgia della chiesa dei dogi, con il “canto plano” il
canto gregoriano. Un indizio importante, se non capitale, che testimonia
l’humus su cui a partire dal secolo XV, si svilupperà la famosa cappella
di Willaert, dei Gabrieli, di Claudio Monteverdi, ossia la più alta
istituzione musicale della Repubblica, se non d’Europa. Una data che
testimonia un ambiente musicale evoluto, che già sicuramente comprendeva un
numero di cantori e strumentisti con la funzione di appoggiare ed affiancare
la già esistente schola dei chierici e solennizzare i riti ducali.
Settecento anni di musicisti e cantori per la liturgia che si sono succeduti
nel segno di San Marco e per Marco. In questo anniversario, la cappella
musicale della Basilica di San Marco, in continuità con la sua straordinaria
tradizione, offre a Venezia due momenti di musica – sacra – ragionati
sull’attività passata e attuale, ossia alla preparazione - la prova - e
l’esecuzione principale, in cui il lavoro converge, ossia la liturgia - la
Messa -. Una occasione per la città di Venezia per conoscere e riconoscere
la preziosa attività della Cappella Marciana e della straordinaria musica
risuonata nei secoli attorno al sepolcro dell’Evangelista. Appuntamento
mercoledì 15 giugno ore 17:30 all’iconostasi per “una prova”, una
elevazione musicale con le musiche di de Quadris, Merulo, Monteverdi,
dell’attuale Maestro di Cappella Marco Gemmani e del Maestro Sostituto
Justine Rapaccioli. Secondo appuntamento domenica 3 luglio alle ore 10:00,
attorno all’avello di Marco, per la Santa Messa del Capitolo Metropolitano
preceduta da una introduzione in musica.