Presentano il libro:
Tziana Plebani – Biblioteca Marciana
Nevia Pizzul Capello – Associazione Culturale Italo Tedesca
Karl Johaentges – Fotografo e autore del libro
Luana Castelli – Limosa/SlowVenice, coautrice del libro
Contributo musicale a cura di Plurimo Ensemble Junior, in collaborazione con A.Gi.Mus. Venezia
Raccontare la città più fotografata e decantata al mondo, ritrarre un luogo famoso senza cadere nei luoghi comuni, cercando di non dare per scontato quello che è quotidiano e familiare e spesso scompare agli occhi: questo è il progetto de “Die letzen Venezianer” “Gli ultimi veneziani”. Un percorso per certi aspetti inatteso: come poter ritrarre una città così famosa cercando di andare oltre stereotipi e immagini da cartolina? Con Karl siamo partiti da due aspetti fondamentali: conoscere il luogo fisico, cioè la città e la laguna, incontrare e conoscere i suoi abitanti, il loro lavoro, le loro passioni e i loro desideri, cioè l’intimo rapporto con il luogo abitato. In volo su Venezia e la laguna, salendo sui campanili della città e delle sue isole abbiamo colto la geometria dello spazio urbano, che si amplifica in simmetrie e flessioni intorno alla città e in laguna, Venezia sasso nello stagno. Dall’alto è subito evidente l’unicità dell’organizzazione dello spazio della città lagunare, le sue molteplici dimensioni e il suo antico, indissolubile rapporto con l’elemento acqua. Acqua che penetra e circonda, acqua che avvolge e unisce, collante di storia e di natura. Acqua respiro della laguna. La città così compatta nel centro storico si sgrana in fondamenta e rive, si apre sul Canal Grande e sui canali lagunari per poi stemperarsi in isole e litorali, nei loro antichi conventi, negli ospedali, in giardini e orti, fino alla terraferma, che la racchiude. Dalla laguna abbiamo guardato Venezia da una diversa prospettiva: dalle geometrie delle valli da pesca, alle reti infisse negli spazi aperti della laguna, ai filari delle vigne, ai ghebi tortuosi che si perdono fra velme e barene, alle larghe vie dei canali navigabili ben segnati dalle bricole, fino alle isole fittamente abitate e alle piccole isole abbandonate emergenti come relitti dalle acque. Da tempi memorabili gli abitanti della laguna vivono in questa dimensione utilizzando le risorse naturali, escogitando strategie di adattamento all’ambiente e trasformando profondamente il paesaggio. Passeggiando per la città e navigando in laguna abbiamo incontrato pescatori, commercianti, agricoltori, allevatori, carpentieri, maestri d’ascia, merlettaie, impiraresse, poetesse, letterati, ingegneri idraulici e la loro arte, abbiamo raccolto le loro parole. “Gli ultimi veneziani”: sono i tanti volti di questa città, incontrati, fotografati e intervistati scoprendone i desideri, le preoccupazioni, la passione e il lavoro, espressione di una cultura e dell’adattamento a un ambiente unico. Sono loro a descrivere Venezia e la laguna, in un libro che è soprattutto sentimento di amore per questo straordinario luogo.