Viene inaugurata venerdì 23 ottobre 2015 alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi di Forte
Mezzacapo la collettiva 'In silenziosa assenza', progetto
artistico plurilinguistico, frutto di contaminazioni tra arti figurative, danza, performance, musica e
video, nato da un’idea di Samuela Barbieri e curato dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Organizzato da Segnoperenne in collaborazione con l’Associazione Culturale dalla Guerra alla
Pace, il progetto 'In silenziosa assenza' presenta al pubblico una selezione critica di opere degli artisti Paolo Celotto,
Cristina De Piccoli, Giorgio Finamore, Lavinia Longhetto, Elisa Nogarin, Paolo Pavan, dislocate nei
suggestivi ambienti del forte come silenziose presenze, in attesa di essere percepite lungo un
percorso espositivo scandito dall’azione performativa di danza minima di Samuela Barbieri,
accompagnata da suoni ambientali intesi come memoria storica di un luogo, testimonianza di un
passato ancora presente.
Scrive il critico Gaetano Salerno: “Segni, presenze, impronte, forme pittoriche in divenire o in
disfacimento, sculture polimateriche, sguardi fotografici sull’Io e sull’altro da sé, divinità terrene e
umanità divinizzate, frammenti di realtà accumulati su tele strappate e bruciate, progettualità
visive concorreranno a tracciare una linea di spiritualità (racchiusa nel pensiero creativo che ha
originato questi lavori) oltre il valore dell’icona presente, a riavvicinare il gesto artistico all’essenza
di una verità celata dai silenzi nella statica e passiva assenza di un immediato e impercettibile
senso la cui scoperta e decodifica, demandata al pubblico coinvolto dall’esperienza attiva del
cammino come metafora di un viaggio iniziatico, equivale a ricomporre i pezzi di questo universo
d’immagini decostruite, a scoprire certezze oltre i dubbi, a dare corpo a ciò che apparentemente
è solo visione”
Un percorso conoscitivo ed esplorativo di mondi interiori attraverso l’analisi del dato fisico e
sensoriale - dal buio alla luce, oltre il lungo corridoio che scandisce il percorso espositivo, nelle
grandi sale rischiarate da tre video che proiettano sulle grigie e spesse pareti consumate dal
tempo i lavori di Roberto Vertieri (L’anima è miope e L’ora del tè) e del Collettivo Enki (Assenza -
Presenza).
E ancora oltre, a riconoscere e accogliere i suoni con l’intervento di
Connessioni Sonore (La Macchina del Tempo - Musica, voci, rumori: l’universo dell’ascolto),
esperienza insolita di un concerto al buio in occasione del finissage della mostra di sabato 31
ottobre 2015.