“Qualunque sia la definizione che si vuol dare riguardo 'cosa sia il jazz' essa risulta comunque riduttiva perché è difficile comprendere in un’idea i caratteri e le peculiarità che hanno contraddistinto questa forma musicale nata alla fine del XIX secolo e consolidata lungo tutto il XX secolo.”

Con queste parole il pianista Alessandro Taverna introduce il concerto dal titolo “What's that jazz? II” - seconda riflessione musicale sul jazz dopo il concerto inaugurale del Festival di Portogruaro Babele - che lo vedrà protagonista sul palco del Teatro Comunale Luigi Russolo della sua città natale domenica 30 agosto alle 21. “Il programma del concerto – dice ancora Taverna - è una sorta di introduzione al jazz e in modo trasversale vuole evocare le suggestioni che le tante contaminazioni e gli innesti nella 'musica colta' hanno provocato nei grandi compositori classici.”

La serata si apre con la musica di Claude Debussy, compositore francese che tra i primi si è appropriato del nuovo linguaggio jazz, come è evidente nei brani Petite négre, Général Lavine eccentric, dal secondo libro dei Preludi, e Golliwog’s Cake-walk, ultimo quadro di Children’s Corner. Il viaggio al pianoforte nella contaminazione prosegue con George Gershwin, grazie al quale la musica statunitense assunse piena coscienza del valore artistico del nuovo genere musicale “jazzistico”, con la celebre Summertime da Porgy and Bess, la Rhapsody in blue e brani da Songbook e poi con il compositore di New Orleans Louis Moreau Gottshalk e il suo Souvenir de Puerto Rico, scritto durante un soggiorno di tre mesi in una piantagione di canna da zucchero a Plazuela e basato su una melodia popolare natalizia, “Si me dan pasteles”. Meno noti, ma hanno contribuito in gran parte allo sviluppo di questo nuovo genere, il cecoslovacco Erwin Schulhoff e l’ucraino Nikolai Kapustin, di cui Taverna interpreta rispettivamente i 5 Etudes Jazz e lo studio n. 7 dagli 8 Concert Etudes op. 40. Il concerto si chiude infine sulle note di Ragtime.