Sguardo di donna è una mostra curata da Francesca Alfano Miglietti che ha scelto 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo, sull'altro, sulla relazione, selezionando circa 250 lavori che affrontano i temi profondi dell'esistenza umana: la vita, la morte, la violenza, il corpo, la spiritualità, l'identità e la differenza.
Un vero e proprio itinerario di visioni che, grazie all'allestimento curato da Antonio Marras, trasporta in un territorio identitario, simbolico, erotico, politico e poetico.
Sguardo di donna intreccia le esperienze vissute attraverso gli occhi delle autrici, tutte rigorosamente donne e tutte guidate dal mezzo fotografico, che diviene una sorta di coscienza del mondo, testimone di quello che spesso viene occultato, ma capace di mantenere una coesione alla realtà di persone e luoghi.
Ogni opera diventa la provocazione di un dialogo profondo e intimo tra i soggetti delle foto e lo spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana, un 'invito alla consapevolezza' dell'esistenza di mondi differenti e spesso estranei uno all'altro.
Sguardo di donna è una mostra potente, che parla della cura delle relazioni, del rapporto
con l’altro, dello sguardo sul mondo, a partire dal proprio senso di responsabilità. Un progetto
ambizioso che rimarca come la fotografia negli ultimi decenni ha scelto di divenire una sorta di
coscienza del mondo, facendosi testimone anche di quello che spesso viene occultato.
L’essere che ama è per antonomasia la donna, capace del “dono totale dell’anima e del corpo”
(Nietzsche, La gaia scienza), con una dedizione incondizionata. Ed è per questo che la curatrice
ha scelto delle artiste, delle autrici che usano la fotografia come mezzo per esprimersi, tutte
donne, di ogni parte del mondo, tutte sensibili a cogliere la stessa umanità, unicità, in-differenza
delle infinite varietà dei soggetti ritratti, nell’intento di sottrarsi alla paura della diversità.
Sguardo di donna è anche un racconto a più voci delle molteplici forme del corpo – fisico,
mitico, spirituale e glorioso – dalla duplice valenza: intima e universale, alla ricerca dell’esistenza,
al di là del sistema anonimo della maschera.
Ogni opera diventa la provocazione di un dialogo profondo e intimo tra i soggetti delle foto e lo
spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana, un “invito alla
consapevolezza” dell’esistenza di mondi differenti e spesso estranei uno all’altro.
Francesca Alfano Miglietti ha scelto 25 autrici, selezionando circa 250 lavori di Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana,
Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda
Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko
Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra
Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk.
Le autrici con le loro opere e le loro immagini affrontano i temi profondi dell’esistenza umana, la
vita, la morte, l’amore, il corpo mettendo in luce differenze, conflitti, sofferenze, relazioni, paure,
mutazioni