Christiane Jatahy mette in scena lo spettacolo intitolato 'Julia' (durata 70’) per il 43. Festival Internazionale del Teatro - Biennale Teatro.

Julia: Si tratta di uno spettacolo e nello stesso tempo di un film. Due diversi spazi intrecciati. Teatro o cinema? Cinema o teatro? I confini del mondo virtuale e del mondo reale sono espansi. Le due arti coesistono simultaneamente. Il pubblico sceglie da quale punto di vista vedere la storia, quella di Julia, che la regista brasiliana Christiane Jatahy, ospitata nei maggiori festival europei, trasporta dalla società nordeuropea puritana e classista del 1888 del classico strindberghiano al Brasile di oggi, mostrando come le tracce della soggezione femminile operino ancora sotterraneamente nella società. Di questa storia di seduzione e di conformismo sociale, pagato al caro prezzo del suicidio, scrive Le Figaro: “Se la regista mantiene inalterata la situazione, se segue più o meno la trama, si allontana dal pudore dello scrittore (il testo data 1888) e richiede ai due interpreti principali un coinvolgimento fisico impressionante in una scena di sesso e in una scena di umiliazione verbale che raggiungono una tensione parossistica” (Armelle Heliot).

Regia e adattamento Christiane Jatahy, da Signorina Giulia di August Strindberg, con Julia Bernat e Rodrigo dos Santos e con (film) Tatiana Tiburcio