Suoni, melodie, ritmi e improvvisazioni che ci introducono al magico mondo della musica tradizionale persiana con emozioni e spettacolo in un unico viaggio verso l’estasi; una vertigine ipnotica che collega Terra e Cielo. Hossein Alizadeh, nato a Teheran, vive in Iran dove è considerato il più grande ostad (maestro) di Tar, liuto a manico lungo a doppia cassa armonica, punto di riferimento assoluto per le nuove generazioni di musicisti iraniani. Candidato più volte ai Grammy Awards, ha tenuto numerosi concerti in vari paesi del mondo e in Italia.
Saba Alizadeh ha studiato con i più grandi maestri oltre alla musica persiana anche musica elettronica sperimentale in California. Suona il Kamancheh, una viella ad arco a puntale, strumento tradizionale della musica persiana.
Behnam Samani, virtuoso delle percussioni, suona in questo concerto il Tombak, tamburo a calice. La sua tecnica estremamente sofisticata combina percussioni, rollii leggeri e veloci colpi, dando vita a una ricca varietà di toni e sfumature che accompagnano sia le melodie che i ritmi.
Tre musicisti iraniani che con la loro musica e la loro geniale maestria toccano le corde più profonde del cuore del pubblico in un concerto che diventa una composizione musicale unica e irripetibile, che stupisce ogni volta per lo stile e la potenza espressiva, che lega i musicisti nella forza mistico-estetica della creazione spontanea. (Testo di Reza Rashidy)