E' a Ca' Corner a S. Maria del Giglio, nella splendida Sala del Consiglio Provinciale, che si svolge l'ultimo concerto di 'Mozart a Venezia 2014'.

Volete sapere cosa c'entri Mozart con i Corner? Non c'è che da rileggere Mozart e anzi per la precisione rileggere papà Leopold: 'Martedì 12 marzo siamo partiti da Venezia, ho fatto credere a tutti che saremmo partiti lunedì per avere un giorno di libertà per fare tranquillamente i bagagli, solo che lo si è scoperto e così abbiamo dovuto ancora mangiare a mezzogiorno da S. E. Cattarin Corner, da cui abbiamo ricevuto una bella tabacchiera e due paia di preziosi polsini di pizzo come regalo d'addio'.

Il Concerto di addio di 'Mozart 2014' è cosa rara né poteva essere altrimenti: quattro donne che cantano concertando canoni e altre scritture cameristiche da Mozart a Cherubini a Rossini, da Schubert a Bellini con un'improvvisa apertura su Living Room Music di John Cage. Rinasce con questo concerto il Quartetto di voci femminili Cuiusvis Toni accompagnato dalla pianista Aleksandra Bochkareva che suonerà un fortepiano Dulcken 1815. Cuiusvis deve il suo nome nome a una celebre Messa del compositore fiammingo Johannes Ockeghem (chiamata 'Cuiusvis Toni' perché eseguibile in uno qualsiasi dei modi ecclesiastici rinascimentali) dove grande importanza ha la tecnica 'canonica' che in musica designa - nella sua forma più semplice e pura - l'imitazione continua tra le diverse voci. Cantare il canone significa avventurarsi in una sorta, anzi in ogni sorta, di polifonia armonica o conversante, ossia, per dirla con un motto di spirito rossiniano, in conversazioni simultanee 'democraticamente' regolate in musica. Scherzi a parte, i Canoni di Mozart, soprattutto alcuni di quei dieci che Wolfgang decise di inserire nel proprio catalogo autografo il 2 maggio del 1788, a Vienna, sono sublimi miniature, intime dediche che commuovono con la loro apparente semplicità e le altre pagine di questo programma sono non meno imperdibili. Questo concerto ricorda anzi che il Canone è un fondamento del linguaggio musicale presente in quasi ogni passaggio della sua evoluzione storica. E non vi è tecnica, non forma, in cui meglio si possa rappresentare il concetto di 'contemporaneità dell'antico'.