Secondo la definizione ufficiale adottata dall’Unione Europea per innovazione sociale si deve intendere « ogni nuova idea (sia essa un prodotto, un servizio, un modello organizzativo) che risponde oltre che a logiche commerciali anche a un bisogno sociale (migliorando la situazione precedente), creando nuove relazioni e forme di collaborazione».
Lo studio della dimensione sociale, culturale e sistemica dell’innovazione, che ha in realtà radici molto profonde nel dibattito economico e sociologico, è stato ‘attualizzato’ e catapultato nel dibattito pubblico dalla dirompente crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando.
Un ripensamento necessario se si intende prendere sul serio tendenze oramai auto-evidenti come: il carattere sociale e sistemico dell’innovazione che non può essere ridotto alla sola innovazione tecnologica e organizzativa; gli elementi di complessità e rischio propri del processo innovativo; la crescente varietà ed eterogeneità degli attori coinvolti; la traiettoria non lineare dello sviluppo.
La Chiesa universale si confronta, non da oggi, con le grandi sfide che investono la famiglia umana su scala globale. La necessità di guardare a questa situazione avendo a cuore lo sviluppo umano integrale (sviluppo di tutto l’uomo e di ogni uomo) attraverso un’aperta interazione di coscienze ed intelligenze è d'altronde rintracciabile pressoché tutti i documenti della tradizione cristiano-cattolica, rendendoli capaci di parlare, ieri come oggi, all'umanità intera.
L’Enciclica di Papa Benedetto XVI Caritas in Veritate (CV) riprende e analizza in maniera sistematica alcune delle criticità contemporanee del paradigma di sviluppo economico e sociale industrial-capitalistico, già ampiamente anticipati dal Magistero sociale della Chiesa.
Si tratta quindi di un confronto a tutto campo sui fondamenti del paradigma di sviluppo e innovazione industrial-capitalista proprio a partire dalle stesse grandi sfide sociali evidenziate nei documenti di programmazione strategiche dell’UE e a livello mondiale: “La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente” (CV 21).
Il convegno “L’innovazione e i suoi portatori” parte quindi proprio da questa esortazione a cogliere la crisi come un’occasione di nuova progettualità, apportando nel dibattito pubblico la ricchezza del pensiero sociale, culturale e dell’antropologia propria del cristianesimo.