Di Roberto Bolaño – traduzione Ilide Carmignani (Adelphi)
Regia Riccardo Massai
“Questa sarà una storia del terrore. Sarà una storia poliziesca, un noir, un racconto dell’orrore.
Ma non sembrerà. Non sembrerà perché sono io quella che la racconta”.
Tratto dal romanzo omonimo (1999) di Roberto Bolaño, “Amuleto” mette in scena la vicenza di Auxilio Lacouture, imprigionata nella toilette della facoltà di lettere e filosofia di Città del Messico, dopo l’irruzione dell’esercito nel campus, il 18 settembre 1968. C’è rimasta dodici giorni, in compagnia di un libro di poesie di Pedro Garfias e dei propri ricordi.
Maria Paiato, già accolta con calore dal pubblico di Mira in passato, è Auxilio, la mitomane, patetica, generosa, “madre della poesia latinoamericana”. Scrive Bolaño “Alla radice di tutti i miei mali si trova la mia ammirazione per i delinquenti, le puttane, gli squilibrati. Meno male che ho potuto leggere migliaia di libri. Meno male che ho conosciuto i Poeti e che ho letto i Romanzi”.