Liberamente tratto da Opera del mendicante di John Gay
testo e regia: Sandra Mangini
con Claudia Bellemo, Silvia De Bastiani, Jacopo Giacomoni, Elena Nico, Caterina Soranzo, Marco Tonino, Vincenzo Tosetto
costumi: Giacomo Sega
suono: Paolo Calzavara
luci: Cristiano Colleoni, Domenico Migliaccio
assistente alla regia: Alessia Cacco
In dialogo con l'opera di John Gay, che ritrae con folgorante acume una società degradata in cui i rapporti umani sono regolati esclusivamente dall'interesse economico, e l'opera di Bertolt Brecht, che due secoli dopo analizza compiutamente le falle/voragini del sistema di cui tuttora facciamo parte, quello del profitto e dello sfruttamento generalizzato, vogliamo parlare di noi, della nostra situazione attuale di nuovi poveri, e non solo in senso monetario. Impotenti sotto il peso di un inevitabile fallimento, ci ritroviamo senza assicurazione sui nostri diritti fondamentali di esseri umani e soprattutto profondamente soli.
Le allegre vicende di questa banda di disperati in cerca di un posto al sole costi quel che costi, in lotta per la sopravvivenza (del proprio piccolo - grande potere), in una rete di rapporti spietati del tipo “morte tua vita mia”, in cui non c'è più spazio per nessuna attività spirituale, raccontano – in commedia – il fallimento di un'ideologia basata sulla trasformazione di tutto in “prodotto di vendita”, smascherando così beffardamente le grandi mitologie del nostro tempo: il denaro, il successo, il “Lo puoi!” (a scapito degli altri).
[Sandra Mangini]