Negli anni della Grande Guerra i sentimenti nazionalisti e la germanofobia non risparmiarono i compositori francesi. Molti scritti di Debussy di quel periodo mostrano una forte animosità nei confronti della cultura musicale tedesca. L’atteggiamento di altri musicisti fu più ambiguo, ma la propaganda nazionalista ne esacerbò le posizioni. Particolarmente moderata fu la posizione di Maurice Ravel, che si rifiutò sempre di considerare come barbarie la tradizione musicale austro-tedesca. Nondimeno, anche Ravel, conobbe una forte tendenza ad associare al passato musicale francese quelle nuove spinte antiromantiche, frutto di una mutata estetica che andava delineandosi sin dagli inizi del XX secolo.