A fianco di formazioni tradizionali, in particolare del quartetto d’archi, i salotti francesi del XIX secolo sperimentano gli effettivi strumentali più vari. Il quintetto a due violoncelli conosce una certa voga. Boccherini non ne aveva dati numerosi esempi? Lo stesso Schubert aveva lasciato la sua prodigiosa partitura del 1828… La formazione permette al violoncello «principale» di cantare, mentre l’altro assicura il basso; ne risultano delle tessiture più dense, un lirismo e un virtuosismo accresciuti. George Onslow fu in Francia il grande rappresentante del quintetto a due violoncelli. Si ascolterà qui la sua op. 75, del 1848, alla quale sarà associata una delle sei partiture del genere lasciate da Théodore Gouvy, quella del 1870, la sola pubblicata mentre lui era ancora vivo.
George Onslow - Quintetto con due violoncelli op. 75
Théodore Gouvy - Quintetto con due violoncelli in si minore
Interpreti: Quatuor Manfred, Xavier Phillips violoncello