mostre
Genius Loci (Spirit of Place)

In occasione della 14. Biennale Internazionale di Architettura di Venezia la galleria internazionale Lisson Gallery, in collaborazione con Berengo Studio, affrontano la complessa sfera dello spazio pubblico e dell’ambiente edificato con la mostra Genius Loci – Spirit of Place a Palazzo Cavalli Franchetti. Un progetto espositivo che porta a Venezia l’arte pubblica grazie a modelli, sculture, disegni e installazioni che superano la dimensione museale e che concorrono alla definizione del carattere del luogo nel quale si inseriscono, instaurando un dialogo armonioso con l’architettura e il paesaggio che abitano.

19 artisti gli artisti selezionati da Greg Hilty quali: Ai Weiwei; Daniel Buren; Tony Cragg; Richard Deacon; Spencer Finch; Dan Graham; Shirazeh Houshiary; Anish Kapoor; Richard Long; Tatsuo Miyajima; Julian Opie; Pedro Reyes; Santiago Sierra; Lee Ufan; Koen Vanmechelen; Joana Vasconcelos; Lawrence Weiner; Tokujin Yoshioka; Richard Wentworth, ognuno dei quali ha fornito un contributo significativo all’arte di dominio pubblico, attraverso opere che sfidano, completano e spiegano ciò che le circonda. In cambio, questi progetti, situazioni e sculture – in parte mai realizzati o realizzati solo temporaneamente – dovrebbero permetterci di apprezzare, contemplare e capire al meglio il mondo che ci circonda.

Il termine latino genius loci, originariamente riferito al presidio o alla divinità custode di un territorio, è ora usato per descrivere la particolare essenza e l’insieme unico di caratteristiche che contraddistinguono un luogo. Un’opera d’arte che aspiri a conquistare questo status, dovrebbe evocare metaforicamente l’atmosfera di un paesaggio, come accade nel lavoro di Richard Long, composto da frammenti di argilla raccolti sulle sponde di un fiume. Al contrario, i contatori LED e i circuiti interconnessi nell’installazione di Tatsuo Miyajima, riflettono la nostra esistenza digitalizzata e perennemente connessa. L’opera d’arte pubblica, inoltre, può farsi specchio delle strutture civiche e architettoniche che si ritrovano nelle città: i padiglioni di vetro e alluminio di Dan Graham, sono reminiscenze della tipologia architettonica del grattacielo, ma ricordano anche le stanze di sorveglianza a circuito chiuso; tramite il gioco di riflessi attuato dai vetri specchianti, la presenza del visitatore che si avvicina o attraversa l’installazione viene negata e subito dopo riaffermata. Allo stesso modo i sentieri di Daniel Buren, colorati a strisce alterne e ricoperti da una struttura a baldacchino, i cui pergolati si configurano come ingressi alternativi alla mostra, esistono in un luogo a metà tra l’artificio e l’architettura, la situazione e l’esperienza. I visitatori inoltre saranno trascinati nell’agglomerato di biciclette in acciaio inossidabile di Ai Weiwei che si erige nel giardino prospicente il celebre ponte dell’Accademia. Le sculture turrite e aggrovigliate in vetro e alluminio di Shirazeh Houshiary, sono oggetti che sembrano collegare la terra al paradiso, mentre l’incisione delle lettere S.O.S, simile a ferite inferte sulla sabbia del Sahara algerino, dal titolo Wold’s Largest Graffiti realizzata da Santiago Serra nel 2012 per la sua azione di protesta contro l’odissea del campo profughi Smara Refugee Camp in Algeria, suggerisce che l’arte pubblica può rispondere a un’urgenza di espressione politica, ma anche ottenere lo status di reperto archeologico. L’importanza del vetro in questa esposizione è ribadita dai lavori di Joana Vasconcelos, Tokujin Yoshioka e Koen Vanmechelen, opere prodotte da Berengo Studio che ha invitato gli artisti nel suo atelier situato da più di 20 anni nella vicina isola di Murano. Una rassegna sul coinvolgimento di Lisson Gallery e dei suoi artisti in commissioni di carattere pubblico, sarà incorporata nel laboratorio progettato dallo studio londinese Carmody Groark. Questa dinamica installazione presenterà una serie di documenti – compresi bozzetti d’artista, disegni, video e fotografie – che raccontano i maggiori progetti outdoor. Il gruppo di opere esposte si estende dalla monumentale passeggiata lungo il fiume di Calgary, commissionata a Julian Opie, passando per il celebre Cloud Gate per il Millennium Park di Chicago realizzato da Anish Kapoor, fino alla delicata cornice di terracotta realizzata da Richard Deacon per Piccadilly square e i 700 pannelli di vetro colorato installati presso l’High Line di New York, progettati da Spencer Finc.

dettagli
Biglietto: consulta il sito dell'evento
quando
dal 07/06/14 al 23/11/14
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Palazzo Franchetti - Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti
San Marco, 2842- Venezia
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