Giovanni Antonio Cornoldi (1873-1912), soprannominato Aristide in onore del gran precettore Aristide Gabelli, proveniva da una famiglia della ricca borghesia commerciale per la parte paterna (i Michiel). Diventa uomo d’arme e viaggia in lungo e in largo per l’Africa, con i contingenti militari italiani inviati colà per formare un contesto coloniale appartenente all’Italia, per resistere ai grandi imperi europei che si stavano alla fine dell’Ottocento già consolidando. Egli manifesta qualità rare: sa trattare civilmente con gli autoctoni, vuole costruire infrastrutture prima inesistenti in Congo, in Abissinia, in Somalia, in Etiopia, in Libia, ove perirà da eroe (verrà decorato con la Medaglia d’oro al Valor Militare). Nel frattempo, aveva scritto e in parte pubblicato volumi interessantissimi circa i rapporti Italia-Francia ed Europa-Africa, raccolti e ripubblicati postumi sotto il titolo de Scritti Coloniali, che schiudono agli occidentali vere conoscenze sull’universo del continente nero, validissime allora come anche, in gran parte, oggi.
A cura del Dott. Marco Zanetto
Coordinatore: Sergio Fragiacomo