Ha scritto Fabrizio Campanella: “…ciò che potrebbe essere definito, appunto, come astrazione, non è altro che il risultato di un catalogo di intrusioni, ingerenze e contaminazioni che si sono ormai assimilate all’immagine, un po’ come la maschera di Pirandello, fino a diventare più vere del vero. Diciamo pure tanto vere, quanto il vero, da sostituirsi ad esso. È come passare da uno stato all’altro: da fisico a mentale, da originale a seriale, da reale, come sempre e in sostanza, a virtuale…”. Partire da una citazione per riflettere sulla pittura, sulla grammatica ideativa e la sua sintassi elaborativa; cercare le relazioni tra forma e contenuto; capire dove può arrivare l‟estensione del codice pittorico. Le parole dell’artista somigliano al titolo della mostra CLOSE-UP e all’approccio elastico di un progetto che nasce come antologica dinamica, un viaggio temporale per indagare le connessioni tra opera e opera, riflessioni e risultati, idee e percorsi.
L’architettura dei quadri evidenzia un meccanismo di sintesi elaborativa che si lega a una stesura piatta. Le zone geometriche dialogano su uno stesso livello, creando continuità tra colori e geometrie a contrasto. La metrica del dipingere appare instabile e circolante, come se scivolasse lungo correnti multidirezionali, fuori dai confini del telaio, in progressione ritmica nel decorso sequenziale dei quadri.
Da una parte, prediligendo il ritorno allo scheletro primordiale, Campanella ha concesso alla linea il tappeto ritmico della costruzione. La linea come modulo che determina geometrie adiacenti, sovrapposte, combacianti e conflittuali.
Dall’altra parte, cercando una catarsi che cambi il destino della linea, arriva l’angolo che imprime spinta, propulsione, apertura. La linea mantiene così l’ossatura del quadro, gli angoli sviluppano il sistema muscolare della forma, l’elastica disposizione al respiro geometrico del modulo. Forza centrifuga e gravitazionale spingono gli elementi in dentro o in fuori, a destra o a sinistra, in alto o in basso: un ritmo che nasce dal rapporto automatico tra linee ed angoli, tra la sicurezza della forma (linea) e il passaggio evolutivo, inaspettato, fondamentale (angolo).