Similmente a quanto stava succedendo per le questioni inerenti al mondo del lavoro, anche la natura degli ordinamenti giuridici della Serenissima si adeguano, sin dalla nascita, ai concetti inerenti alla funzionalità, alla semplicità, alla gestibilità dell’apparato legislativo. Ogni consesso politico magistraturale aveva facoltà di intervenire a proposito delle sue specifiche mansioni. Si riteneva opportuno, da parte del ceto dirigente patrizio, far si che le leggi accompagnassero, ordinassero il fluire della quotidianità lagunare, senza avere valenza opprimente, temibile, minacciosa. Ciò sin dai primissimi ordinamenti a noi pervenuti, quale quello, ad esempio, dei tempi del Doge Orio Malipiero, dal 1181. Con il trascorrere dei secoli, si riuscirà a mantenere tale valenza, tanto apprezzata e persino amata da tutti i veneziani dell’epoca. In tale contesto, in caso di necessità, variare o ammodernare le leggi era operazione relativamente facile, e anche questo contava.