mostre
Time, Persone e L’immagine sospesa

Il Circolo Fotografico la Gondola, che come ogni fine anno presenta le opere dei propri soci, quest’anno vuole proporre una nuova formula più ricca, accompagnando la mostra sociale con altre due esposizioni.

Time vuole essere una riflessione sulla definizione di tempo, relativamente alla modernità, alla memoria, all’usura materiale delle cose ma anche dei sentimenti, alla sua connessione con lo spazio, questo il senso della ricerca dei 28 fotografi che partecipano con 59 immagini inedite. Come di consueto il Circolo ha invitato un famoso fotografo e quest’anno sarà presente Joe Oppedisano con quattro suoi scatti. Il titolo “TIME”, in inglese, rimanda alla straordinaria stagione del reportage tradotto sulla carta stampata per iniziativa di Henry Luce nel 1936; nel suo memorabile articolo introduttivo affermò: “Per vedere la vita, per vedere il mondo, per testimoniare i grandi eventi, per scrutare i volti dei poveri e ammirare le gesta degli eroi”. In realtà, la Gondola accoglie solo in parte il versante del reportage, per quanto non lo trascuri, ma si dedica, come ormai fa da anni, ad una ricerca che stimoli i singoli soci a trovare nella contemporaneità i segni meno evidenti ma più significativi dell’epoca in cui viviamo. Il tempo è memoria del passato, è testimonianza, non sempre positiva, del presente ma la mostra non si piega a facili moralismi astenendosi da qualsiasi giudizio e badando innanzi tutto a fornire una matrice neutra da cui ognuno possa ricavare le proprie conclusioni. Prevale una fotografia che pur nella riconoscibilità dei soggetti è aperta ad ogni ipotesi invitando chi guarda a entrare in questo territorio inesplorato dove ogni soluzione è possibile, dove a molte domande possono esserci molte risposte. Talvolta a prevalere è la carica simbolica, come nelle statue e nelle pietre corrose di Maria Teresa Crisigiovanni, altre volte è il consumo, componente fondamentale dell’economia moderna, a generare l’accumulo e quindi la sensazione del trascorrere del tempo come in Andrea Avezzù e Alessandro Rizzardini. Il tempo è però anche istante, è attimo o “momento decisivo” come predicava Cartier-Bresson; e dunque la fotografia si conferma strumento idoneo a svelare l’impercettibile e a conferirgli un significato. Così è per Anna Zemella che analizza in sequenza il lieve passare di fantomatiche figure. Fabrizio Uliana presenta una straordinaria serie di immagini scattate nell’arco di molti anni ai genitori durante il loro periodo di vacanze sempre nello stesso luogo e nello stesso momento; una metafora sul trascorrere della vita. Carlo Chiapponi compone una sequenza di blisters di compresse assunte quotidianamente da un familiare; è in questo caso la ripetitività del gesto ad assumere la funzione di metronomo dell’esistenza. Una letto sfatto, una labile figura che si aggira sulla battigia sono le immagini che Paola Casanova e Stefano Pandiani presentano in modo fortemente rievocativo mentre una porta ricoperta di post-it e di scatti fotografici, moderni memento di qualcosa che deve accadere o è già accaduto, è la scelta di Antonio Baldi.

Il senso di sospensione del tempo prevale nelle fotografie di Sandro Pizzolato mentre Mirella La Rosa sfrutta una surreale composizione di stacchi fotografici per suggerire la dinamicità del percorso dell’uomo. Massimo Stefanutti mette a confronto lo sguardo dell’infanzia con quello della maturità. L’uomo nudo di Maurizio Braiato ripensa ai momenti salienti della vita mentre assai significativa appare la riflessione sulla morte di Emilio Zangiacomi Pompanin, dove la fotografia aggiunge un quid metafisico alla ineluttabilità del “grande passaggio”. Espongono: Massimo Stefanutti, Aldo Brandolisio, Paola Casanova, Giorgio Nicolini, Fabrizio Uliana, Gianfranco Giantin, David Salvadori, Stefano Pandiani, Andrea Avezzù, Alessandro Rizzardini, Giovanni Vio, Antonio Baldi, Giovanni Puppini, Giorgio Semenzato, Emilio Zangiacomi, Matteo Miotto, Carlo Chiapponi, Aldo Navoni, Fabrizio Brugnaro, Izabella Vegh, Stefania Galluccio, Mirella La Rosa, Sandro Pizzolato, Mirella Doni, Maria Teresa Crisigiovanni, Anna Zemella, Maurizio Braiato, Nicola Bustreo.

Sempre al secondo piano accanto a Time si articola la mostra Persone, con una presentazione critica di Giuliano Sergio. Quest’anno, con l’occasione del trasferimento di parte del suo archivio nella Casa dei Tre Oci, il circolo La Gondola cura una sezione speciale, dedicata alle stampe storiche, privilegiando il genere del ritratto permettendo un viaggio di confronto tra le forti personalità fotografiche che hanno frequentano il circolo veneziano per esempio: da Monti a Berengo Gardin, a Giacomelli, e l’esercizio degli amatori che testimoniano il gusto visivo del secondo dopoguerra, legato ad una rappresentazione vivida, realista, a volte romantica e poetica dei soggetti. Dalla selezione, (16 fotografie) emerge una Venezia dei volti e non dei monumenti: la Venezia degli artisti e quella dei ritratti anonimi che molti membri scattano in città o nei reportage di viaggio. E’ il caso della sensibilità neorealista di Piergiorgio Branzi col suo venditore di biglietti valenziano, così distante dalla raffinata composizione che Monti dedica alla scrittrice Milena Milani, dove la figura della donna si innesta in uno sfondo pittorico di De Pisis. Sergio Del Pero, ne “La ragazza con mimosa”, offre un’elegante alternativa al pittorialismo con un’immagine quasi surreale. Giulio Parmiani sorprende per la decisione del gesto e della luce che mutano di segno l’iconografia classica dell’uomo con busto. La cultura di Francesco Giovannini è quella americana della Straight Photography, dove il soggetto diventa occasione fotografica per misurare la perfezione dei toni della stampa. Anche i tre ritratti di Pierocarlo N - dono recente del fotografo all’archivio La Gondola - sono esercizio d’occasione: Berio, Calvino e Pratt appaiono assorbiti nella dimensione soggettiva dell’autore. Giuseppe Pino ci introduce in quella modernità dello sguardo che cerca la sorpresa, che trasforma il soggetto con l’ironia del fumetto, con la leggerezza della trovata visiva. Tutt’altro discorso propone Mario Giacomelli con un ritratto straordinario, capace di descrivere la personalità della moglie attraverso i toni della stampa e l’astrazione della composizione. La forza espressiva del volto polarizza gli elementi dell’immagine, trasformando la ricerca formale in potenza espressiva. Espongono: Pierocarlo N. (Pietro Carlon), Carlo Gajani, Gianni Berengo Gardin, Paolo Monti, Libero Dell’Agnese, Sergio Del Pero, Giulio Parmiani, Piergiorgio Branzi, Mario Lasalandra, Mario Giacomelli, Giuseppe Pino.

Di fianco, L’Immagine sospesa, espone le opere dei vincitori del Portofolio 2013. Nazareno Berton e Sergio Carlesso presentano una sequenza di immagini realizzate con sofisticata scelta operativa che mirano a verificare l’intimo rapporto tra uomo e natura. Dario Caputo presenta un oggetto di uso quotidiano che diviene metafora esistenziale. Debora Lazzarini infine riproduce con autorità e freschezza poetica il difficile esercizio della ritrattistica nel reportage, realizzato in varie edizioni della Mostra d’Arte Cinematografica. Ciascun autore partecipa con dieci immagini.

dettagli
Biglietto: consulta il sito dell'evento
quando
dal 30/11/13 al 19/01/14
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle 43 30133 Giudecca - Venezia
Centro Storico
eventi
 
DATE
EVENTI
LUOGHI
TESTO
Da
A
Mostre
Musica
Teatro
Danza
Rassegne cinematografiche
Tradizioni veneziane
Sport e giochi
Conferenze e convegni
Fiere e mercati
Centro Storico
Terraferma
Lido
Isole della Laguna
Area Centrale Veneta
Cavallino - Jesolo
Chioggia
Riviera del Brenta
Veneto Orientale
  X
  X