La professoressa Antonia Arslan scrive che «Si tratta di un’originale rivisitazione della tragedia del genocidio
degli armeni, vista attraverso la sensibilità e l’istintivo coraggio dei bambini coinvolti, il cui mondo scompare improvvisamente nel fuoco e nel sangue, e che sono costretti a diventare precocemente adulti attraverso le terribili prove che devono sopportare.» Filippo Tognazzo spiega: «Un poema epico in forma di racconto. La parola genocidio viene spesso associata all’idea di un evento che riguarda solo una piccola
parte della popolazione mondiale. In realtà si può dire che un genocidio riguarda sempre tutta l’umanità. Per questo motivo abbiamo cercato di rendere la storia di Bedròs universale, una sorta di piccola indagine sull’animo in forma di racconto.»