Liberamente ispirato a “Vandali: l’assalto alle bellezze d’Italia” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (Rizzoli,
2011) e realizzato con il patrocinio di F.A.I. Fondo Ambiente Italiano questo spettacolo di parole e musica
è la serrata denuncia di uno scempio. La campagna veneta di Palladio e del Giorgione “intossicata, sconquassata,
rosicchiata, castrata”, come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per undici anni dalle impalcature perché nessuno le smonta. I mosaici di Pompei che... Uno scempio che da Nord a Sud coinvolge e colpisce le uniche ricchezze che abbiamo: il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, tutti sono sotto attacco. Un incubo culturale, un’angoscia economica. Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l’intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni.