Apre la scena con una canto che sembra giungere da molto lontano, la singolare Eva di Teatroinfolle.
Attraversa incuriosita e sorpresa il suo piccolo paradiso, con la sua luna a spicchio, la riva a specchio… e racconta. L’opera di Twain, riadattata a monologo teatrale, si delinea come un’ opera dal passo leggero, particolarmente piacevole nella scelta stilistica di Ivan Ricci.
Nello spazio teatrale la giovane Eva, ripercorre i giorni trascorsi nel paradiso prendendo il pubblico per mano e conducendolo passo passo nelle meraviglia nella quale è nata e che si diverte a scoprire, ad amare.
Ed è con lei che il pubblico incontra Adamo, controparte pragmatica e silenziosa di un’Eva chiacchierona, romantica ed entusiasta. Ed è dall’incontro di queste due realtà che inizia la danza di due diversi modi di vivere, di comunicare, di desiderare che prende forma nelle parole di Eva e nelle immagini di Adamo, la cui presenza incornicia l’intera pièce teatrale. L'attrazione, la dolcezza, la meraviglia, le tante domande così profondamente umane che i personaggi del racconto si pongono nel passare dei giorni, sono al centro della narrazione di Twain e che la “Compagnia
Teatroinfolle” ha voluto mantenere nella composizione dell’opera teatrale.
A donare un tocco unico alla performance, le splendide composizioni originali di Francesco Del Pia, che
accompagnano l’attrice Elena Griggio nel suo viaggio nel personaggio di Eva, che, guidata da Ivan Ricci, delinea l’immagine di una giovane la cui grande energia, a tratti infantile, a tratti solare, si sposa con la meraviglia del creato e che, una volta perduto il paradiso, trae le fila del suo percorso riscoprendosi donna, con tutta la sua umanità, con tutte le sue fragilità e la sua volontà di appartenere alla danza della vita.