Uno spettacolo sgangherato. Una discarica di uomini e cose. Un angolo poco “ordinato” del mondo per gli scarti della società. Circondati dai frastuoni della metropoli sopravvivono “senzacasa” equilibristi e comici che si accontentano di avere come tetto il cielo. Un lampo, un tuono, una pioggia di lacrime. Una folata di vento intona melodie e gli abbandonati del mondo ricostruiscono la dolce casa nel mondo. Gli oggetti dimenticati ritornano a parlare. I corpi stanchi si elevano in salti acrobatici. Scale di corpi sulla musica potente. Nell’euforia danzante la gioia di vivere sale.