Incontro pubblico con il regista-sceneggiatore che ha realizzato il film dei record 'I fiori di Kirkuk', prima co-produzione italo-irachena e primo lungometraggio internazionale realizzato in Iraq.
Fariborz Kamkari è nato in Iran ma ha scelto di vivere e lavorare in Italia. Dopo aver scritto e diretto numerosi cortometraggi e sceneggiature per il cinema e la televisione di raccontare la persecuzione di un popolo attraverso una storia d’amore ispirandosi, a suo stesso dire, al cinema di Rossellini.
'I fiori di Kirkuk', come un 'Giulietta e un Romeo' mediorientali, è stato il primo film a raccontare le atrocità commesse dal regime di Saddam Hussein contro il suo popolo. Con questo docu-drama il regista ha dato risonanza e visibilità a due temi che i pregiudizi e la diplomazia avevano sempre lasciato in ombra: il ruolo sottovalutato della donna nelle società mediorientali e la via crucis del popolo curdo.
Da qui prende le mosse la conversazione tra Kamkari, Michele Gottardi e Silvio Chiari, Presidente e vice-Presidente dell'Ateneo Veneto, e il critico cinematografico Roberto Ellero.