BLUE ZONE è un progetto multimediale e performativo che mette in scena una galleria abbandonata dove echeggiano soltanto le voci degli artisti, mentre descrivono opere inesistenti e invisibili immerse in una luce blu. Una realtà post-human dove non ci sono più opere, né artisti, né visitatori, ma un brusio senza senso destinato all’incomprensione.