L’installazione dell’artista coreana Woojung Chun presenta una biblioteca immaginaria con scaffali, scrivanie e altre attrezzature di uso comune, identificabili come simboli di una conoscenza acquisita e organizzata. L’artista rivela l’immagine di una biblioteca come ambito di un’indagine che affronta questioni sfuggenti: teorie irrisolte, narrative inesplicate e dibattiti filosofici insoluti.