I Luoghi di Emilio Vedova

La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova si è costituita nel 2004 ed ha aperto la sua attività subito dopo la scomparsa del Maestro veneziano nell'ottobre 2006 nei luoghi da lui abitati e nei quali ha lavorato per una gran parte della sua vita.

In giugno ha inaugurato la propria sede espositiva al Magazzino del Sale con lo straordinario progetto architettonico di Renzo Piano a cui Emilio Vedova era legato da un sentimento di profonda stima ed amicizia. L'esperienza comune del Prometeo di Luigi Nono nel 1984 a Venezia, le frequentazioni berlinesi e le visite ai cantieri in Potzdamer Platz, le riunioni all'Akademie der Kunste di cui erano unici membri italiani. Una decina di anni fa, subito dopo la notizia che Venezia avrebbe concesso a Emilio Vedova il Salone in occasione del suo ottantesimo compleanno, ricordo la prima visita di Renzo Piano dentro al Magazzino dove schizzò, con ispirata decisione, la sua innovativa idea immediatamente raccolta con entusiasmo da Emilio Vedova e che rappresenta, per noi, una sorta di punto di partenza, di 'primo mattone'.

Scrivere dei Magazzini del Sale, ed in particolare della zona della 'Salute', significa attraversare una gran parte dei luoghi che hanno caratterizzato e scandito la vita di Emilio Vedova. Egli amava profondamente questa parte di Venezia, fin da giovanissimo si sentiva irrimediabilmente trascinato in questo sua vitalità e al suo sguardo mobile e 'sincopato'. Forse possiamo ancora trovare su qualche mattone, su qualche pietra dura alcuni suoi disegni, tracce, sintonie di mondi scontrati e compresenti. La pianta asimmetrica in diagonale quasi un 'frammento', la sua punta come un cuneo ad accogliere l'acqua in un 'transito' di relazioni e scambi con il mondo, zattere e battelli, s le e scaricatori di una Venezia povera e perduta, alimentavano la sua straordinaria necessità di registrare il respiro ferito, sofferente dell'uomo attraverso la sublimazione travolgente di luci e materie che appartengono unicamente alla sua città come cellule antiche sopravissute alla dinamica dei tempi. Qui ha avuto tutti i suoi grandi studi veneziani, dal primo in Fondamenta Bragadin punto di incontri/scontri memorabili di un rinnovamento culturale veneziano e italiano nell'immediato dopoguerra, ai Magazzini del Sale da lui salvati da quella folle decisione di abbatterli per costruirci delle piscine, dalla Chiesa di San Gregorio dove realizzò le prove di quella straordinaria opera che fu lo 'Spazio/Plurimo/Luce' per 1'EXPO'a Montreal nel 1967, all' ex Squero che è stato il suo ultimo e amato studio. Qui ha abitato, per più di cinquanta anni, nella casa che fu di Arturo Martini arrampicata sopra ai suoi studi in quei celebri camminamenti piranesiani labirintici e instabili. Qui ha insegnato in quell'Accademia nella quale ancora vibrano le sue parole forti e generose in continuo, serrato confronto.

L'inaugurazione della Fondazione Vedova quindi, realizzando il desiderio e la volontà in primis di Emilio e Annabianca, vuole testimoniare la vita appassionata e le opere di questo straordinario artista veneziano che ha dedicato ogni suo attimo di vita all'esperienza dell'arte intesa come ricerca di un senso possibile per l'uomo e la sua esistenza. Nello stesso tempo sono sicuro che la Fondazione Vedova, interpretando al meglio lo 'spirito vedoviano', saprà diventare punto di riferimento aperto ed in ascolto per '...altri possibili...'.

Fabrizio Gazzarri
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