Biennale Musica 2016

Musica da camera, grandi ensemble, jam session, live-set, video e film in concerto, secondo una visione del contemporaneo che in nome della ricerca abbraccia elettronica, jazz, folk, colto e popolare insieme: è la musica nelle tante declinazioni possibili, uno spettro sonoro ampio nello spazio e nel tempo che il Festival Internazionale di Musica Contemporanea, diretto da Ivan Fedele e giunto alla sua sessantesima edizione, propone dal 7 al 16 ottobre. I 26 appuntamenti del Festival riservano 46 prime assolute, 27 novità per l'Italia e 25 commissioni, fra cui spiccano quelle a Kaja Saarihao, Pascal Dusapin, Salvatore Sciarrino, quest'ultimo premiato con il Leone d'oro alla carriera.Per la prima volta vengono commissionati anche live-set: il veneziano Giacomo Mazzucato, alias Yakamoto Kotzuga, e il duo M+A, ovvero Michele Ducci e Alessandro Degli Angioli, esponenti della scena elettronica più recente e internazionalmente noti. Nel panorama della musica digitale si colloca anche il concerto in prima italiana del giapponese Ryo Murakami, appartenente all'ala più radicale e innovativa, che verrà premiato con il Leone d'argento per le nuove realtà musicali. È, infine, l'ensemble KL4NG, l'ala più avventurosa e spregiudicata dell'Accroche Note, a reinterpretare la musica d'avanguardia con l'ausilio di un live-set, creando una tessitura tra voce, strumenti e nuove tecnologie. Fitta la presenza degli italiani, rappresentata da artisti di diverse generazioni: da Giacomo Manzoni, Azio Corghi e Sylvano Bussotti, a Claudio Ambrosini, Luca Mosca, Michele dall'Ongaro, Stefano Gervasoni, fino a Mauro Lanza, Vittorio Montalti, Gabriele Cosmi, per citarne solo alcuni. Il 'made in Italy' trova interpreti dedicati in ensemble dinamici come Sentieri Selvaggi e Fontanamix, e ancora nell'Orchestra di Padova e del Veneto. Ampia la panoramica sulla musica americana, soprattutto quella degli ultimi anni, con autori inclini a intersecare le altre arti, dal cinema alla danza, e aperti alle influenze di tutti i generi: si va dal post minimalismo di David Lang, Julia Wolfe, Jóhann Jóhannsson, alla scena 'indie classical' di Tyondai Braxton, Nico Muhly, Judd Greenstein e molti altri, tutti accomunati da una sensibilità 'post-genre', che ha fatto parlare di una nuova scuola newyorchese. Alfieri della scena americana sono i sofisticati Bang On A Can All-Stars, ensemble classico ma anche rock e jazz band, e uno dei nostri maggiori pianisti, attivissimo anche negli Stati Uniti, Emanuele Arciuli. I concerti dell'Ensemble Modern, Accroche Note e dell'Ensemble U, che è per la prima volta in Italia, presentano rispettivamente pagine della letteratura musicale tedesca - Enno Poppe, JörgWidmann, Arnulf Herrmann - francese - François-Bernard Mâche, Philippe Schoeller, Yann Robin - e della meno frequentata area est europea, in particolare estone - Helena Tulve, Tatjana Kozlova-Johannes, Märt-Matis Lill, Jüri Reinvere. L'esplorazione delle connessioni tra immagini e musica trovano spazio in tanti concerti. L'Ensemble Orchestral Contemporain dedica a Gérard Grisey, figura seminale della musica europea del secondo novecento, un ritratto contrappuntato delle immagini dell'artista australiano Andrew Quinn, create in tempo reale e “attivate” dai parametri sonori delle composizioni stesse. Nel concerto dei Bang On A Can All-Stars, poi, alcuni dei brani nascono con e per cortometraggi sperimentali, spesso firmati dagli stessi compositori, come Christian Marclay, che lavora sulle connessioni tra suono, rumore, fotografia, video, film, ed è stato premiato alla Biennale con un Leone d'oro nel 2011 per The Clock, in cui campionava innumerevoli fotogrammi di film per un kolossal di 24 ore. Il connubio tra musica e cinema d'arte si compie con il concerto delle Percussions de Strasbourg, in cui due capolavori del cinema sperimentale americano ed europeo degli anni '20 - A Hollywood extra di Robert Florey e Entr'Acte di René Clair - sono commentati in musica dal trentacinquenne compositore spagnolo Javier Elipe Jimeno. Alcuni concerti affrontano il rapporto con la tradizione, dando luogo ad operazioni originali. Il violoncellista argentino Fernando Caida Greco propone la letteratura tardo barocca di Joseph Marie Clément dall’Abaco come 'punto di ripartenza per il futuro': in un dialogo a distanza intercala gli 11 Capricci di dall'Abaco a un prologo, un epilogo e 10 intermezzi commissionati a sei autori italiani (Sonia Bo, Umberto Pedraglio, Alessandra Ravera, Paolo Rosato, Alessandra Bellino, Andrea Manzoli). Il concerto del Divertimento Ensemble mette al centro il rapporto complesso che tre compositori iraniani con studi in Europa - Alireza Farhang, Karen Keyhani, Mehdi Khayami - hanno con la loro tradizione e la loro cultura musicale. I musicisti di Tempo Reale - Francesco Canavese, Francesco Casciaro, Francesco Giomi, Damiano Meacci - si rivolgono al passato più recente, forti di un pensiero 'ecologico': alla velocità del consumo tecnologico e alla repentina obsolescenza dei mezzi informatici oppongono il recupero di quei 'dispositivi' - dal giradischi al frullatore, per esempio - lasciati ai margini da questa accelerazione per creare un proprio teatro sonoro, una Symphony Device. Alla jazz band Locomotive, capitanata dal sassofonista Raffaele Casarano, ospite d'eccezione Paolo Fresu, Ivan Fedele ha chiesto di rileggere un materiale storico - le canzoni popolari di Venezia, conosciute come i 'canti da battello' che nel 700 si diffondono in tutta Europa - in chiave jazzistica. Sul versante del teatro musicale, tema cruciale della musica contemporanea, verranno presentati quattro brevi atti unici - Funeral Play di Caterina Di Cecca, Il flauto tragico di Roberto Vetrano, Troposfera di Francesco Ciurlo e Trascrizione di un errore di Alexander Chernyshkov - nati dall'esperienza innovativa di Biennale College, volta a promuovere giovani talenti offrendo loro di operare a contatto di grandi maestri per la messa a punto di creazioni. Selezionati tramite bando internazionale, gli autori degli atti unici, poco più che trentenni, ognuno insieme al proprio team - librettista, regista, scenografo - stanno seguendo già da marzo le varie fasi di tutoraggio e di produzione che porteranno alla realizzazione dei loro progetti. A seguirli nell'articolazione delle diverse fasi sono: Salvatore Sciarrino e Luca Mosca per la musica, Nicholas Hunt e Franco Ripa di Meana per la regia, Sergio Casesi e Giuliano Corti per la drammaturgia. Fra le tante formazioni d'eccellenza che partecipano al Festival ricordiamo: l'Ensemble Geometrie Variabili, nato dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e Quatuor Diotima, che inaugurano il Festival; Repertorio Zero, un quartetto classico che si tinge di suoni elettrici, accompagnato per l'occasione dal campione del flauto Flavio Caroli; l'eclettica London Sinfonietta, diretta da Marco Angius, fra le compagini più prestigiose e più seguite dal pubblico in Europa. Fra le collaborazioni del 60. Festival Internazionale di Musica Contemporanea ricordiamo quella con Tempo Reale, uno dei più importanti centri informatici, fondato da Luciano Berio, fucina di sperimentazioni e punto di aggregazione per tanti compositori.

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