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ICÔNES

Un invito alla contemplazione dell'immagine come mezzo per raggiungere una dimensione altra, una realtà trascendentale in una relazione intima tra arte e il visitatore.

Dal 2 aprile al 26 novembre, Punta della Dogana presenta la mostra tematica 'Icônes' che ruota attorno alle opere della Pinault Collection, invitando alla riflessione sul tema dell'icona e dello statuto dell'immagine.

La parola “icona” ha due accezioni: la sua etimologia greca rimanda ai concetti di “immagine” e “somiglianza”, mentre il suo utilizzo generalmente si riferisce alla pittura religiosa, in tempi più recenti il termine è stato associato all’idea di modello, figura emblematica. L’immagine – la sua capacità di rappresentare una presenza, tra apparizione e sparizione, ombra e luce, di raffigurare uno spazio fisico e di generare un’emozione empatica con i visitatori – è al centro di questa mostra concepita per gli spazi espositivi di Punta della Dogana e il contesto veneziano nello specifico, costantemente arricchito dal dialogo senza fine tra Oriente e Occidente.

L’icona – vettore del passaggio verso un altro mondo e altri stati di coscienza (contemplazione, meditazione) – riporta a una realtà trascendentale con il potere di attualizzare la presenza dell’invisibile, creando un’emozione o un abbagliamento estetico e spirituale. Queste sono le iconostasi, dispositivi che nascondono gli officianti del culto dietro un muro di immagini, come una porta verso il mondo divino. Sono opere che generano spazi come tante pause o luoghi di raccoglimento nell’era della saturazione di immagini e della loro appropriazione indebita. Dipinti viventi, riti e tutto ciò che fa dell’immagine uno spazio di relazione tra gli esseri umani e che li trascende costituisce il cuore della riflessione proposta dalla mostra.

“Icônes” è una mostra tematica che riunisce opere della Collezione Pinault realizzate dagli artisti Josef Albers, James Lee Byars, Maurizio Cattelan, Étienne Chambaud, Edith Dekyndt, Sergej Eisenstein, Lucio Fontana, Theaster Gates, David Hammons, Arthur Jafa, Donald Judd, On Kawara, Kimsooja, Joseph Kosuth, Sherrie Levine, Francesco Lo Savio, Agnes Martin, Paulo Nazareth, Camille Norment, Roman Opałka, Lygia Pape, Michel Parmentier, Philippe Parreno, Robert Ryman, Dineo Seshee Bopape, Dayanita Singh, Rudolf Stingel, Andrej Tarkovskij, Lee Ufan, Danh Vo e Chen Zhen.

Tra figurazione e astrazione, la mostra invoca tutte le sfaccettature dell’immagine nel contesto artistico – pittura, video, suono, istallazione, performance – attraverso una selezione di opere emblematiche della Collezione Pinault e di dialoghi inediti tra artisti che le sono particolarmente cari (David Hammons/Agnes Martin; Danh Vo/Rudolf Stingel; Sherrie Levine/On Kawara…). La mostra intende rappresentare sia la fragilità sia la potenza delle immagini e il loro carattere polisemico: le opere diventano apparizioni, illuminazioni, rivelazioni, fino alla trasfigurazione.

Il primo giorno di apertura l'ingresso è gratuito per i residenti nella città metropolitana di Venezia e per gli studenti iscritti agli atenei veneziani, previa esibizione di valido documento.

La mostra è aperta dalle 10:00 alle 19:00, ultimo ingresso alle 18:00.

A cura di Emma Lavigne, direttrice generale della Pinault Collection, e Bruno Racine, direttore e amministratore delegato di Palazzo Grassi – Punta della Dogana

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when
from Apr 2, 23 to Nov 26, 23
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Time: (pick a date)
where
Punta della Dogana
Dorsoduro, 02 - 30123 Venezia
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