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Il lato oscuro del pianoforte jazz - da Thelonious Monk a Andrew Hill

L’anno nuovo inizia a suon di jazz all’Ateneo Veneto; dopo il grande successo ottenuto dai precedenti incontri con Umberto Petrin e Ciro Longobardi, tornano le affascinanti conversazioni/concerto.

Quella di venerdì 8 gennaio 2016 vedrà protagonista il pianista Arrigo Cappelletti (docente di jazz al Conservatorio Benedetto Marcello), alla scoperta di quello che potremmo definire, un po’ scherzosamente, il 'lato oscuro' del pianoforte jazz, cioè quella linea espressiva afroamericana che unisce le personalità, pur diverse, di strumentisti e compositori come Thelonious Monk, Herbie Nichols e Andrew Hill, musicisti accomunati da una forte originalità stilistica.

Un pianismo in cui le asimmetrie, la componente percussiva, le angolosità, la ricerca formale, l’unicità dei percorsi improvvisativi, unite a una folgorante componente melodica contribuiscono a formare un modello ancora vivo per molti musicisti.

La conversazione è condotta dal critico Enrico Bettinello (il Giornale della Musica, Gli Stati Generali, BlowUp, AllAboutJazz Italia) che di recente ha anche pubblicato il libro 'Storie di jazz' in cui tratta, tra le altre, la musica di Nichols e Hill; e proprio di alcune caratteristiche dello stile di questi musicisti si parlerà, assieme ad altri a loro coevi, e sarà l’occasione per presentare dal vivo un breve concerto di Cappelletti, incentrato su composizioni originali e su alcuni temi di Hill, Monk e Nichols.

Arrigo Cappelletti, laureato in Filosofia, ha insegnato alcuni anni nei Licei, poi si è dedicato al jazz realizzando finora ventidue dischi a suo nome di cui almeno sei (Samadhi, Reflections, Pianure, Terras do risco,Trio in New York, Mysterious) hanno avuto importanza nella definizione di una via italiana al jazz fatta di lirismo, introspezione e collegamenti con altre culture.

Delle diverse rassegne cui ha partecipato ricordiamo qui: Como jazz meeting (1976, 1996), Festival di Rapallo (1984), Festival jazz in Italia al Capolinea di Milano (1986, 87, 89), VII Festival internazionale del jazz Città di Milano (1988), Festival “I suoni del jazz” (Pavia, 1991), Rassegna jazz a Palazzo Butera (Palermo, 1991), Festival di Pori (Finlandia, 1991), Festival “Sanremo: l’altra musica” (1993), Festival Jazzitalia (Verona, 1994), Noto jazz festival (1996). Portogallo EXPO 98, Festival Sete Sois Sete Luas (Portogallo, 1999), Clusone jazz 2000, Festival Jazz&wine (Gorizia, 2000), Festival “Le voci del jazz” (Milano Auditorium, 2003), Iseo jazz, Siena jazz, Reggio Calabria Ecojazz (2004) Festival Villa Celimontana (Roma, 2005), Siena Jazz 2005, Novara Jazz 2007, Santannarresi Jazz (2009), Padova Jazz (2009), Udin&Jazz (2011), Iseo Jazz (2011), Chiasso International Jazz Festival (Svizzera, 2013).

Vanta collaborazioni con Lew Soloff, Barre Philips, Bill Elgart, Olivier Manoury, Steve Swallow, John Hebert, Bruce Ditmas, Ralph Alessi, Mat Maneri.

Molto attivo nella didattica jazzistica, ha già pubblicato per la casa editrice ESI (Napoli) un libro sull’improvvisazione jazzistica a metà fra il didattico e l’autobiografico “Il profumo del jazz”, e per la casa editrice LEPOS (Palermo), il libro “Paul Bley, la logica del caso”, ora tradotto in inglese per la Vehiculepress di Montreal.

Oltre ai numerosissimi corsi e seminari tenuti, ha insegnato jazz al CDM e alla Nuova Milano musica di Milano, al Civico istituto Musicale “Brera” di Novara e ai Conservatori di musica di Sassari, Reggio Calabria e Alessandria. Attualmente è docente principale di jazz al Conservatorio di Venezia

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San Marco 1897 - 30124 Venezia
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