Il Milion, la pietra miliare eretta a Costantinopoli nel quarto secolo, emblematico luogo di partenza per la misurazione delle distanze di tutte le strade che conducevano alle città dell'Impero Bizantino e al contempo simbolo del potere maschile per l’intrinseco rimando culturale al fallo.
La leggenda di Lilith, la dea sumera della fertilità e dell’agricoltura, che fu in seguito demonizzata e divenne nota come la prima donna a ribellarsi alla dominazione maschile.
La storia e il potere delle relazioni Istanbul, un tempo ritenuta il centro del mondo; una città dai molti nomi, crocevia di diverse culture e religioni, dove ogni nuovo potere e forza politica cambiava il nome e il tessuto culturale precedente in base alla propria identità.
La considerazione fondamentale che le religioni siano una la continuazione dell’altra.
Su questi riferimenti concettuali l’artista turco Ahmet Güneştekin, già alla ribalta dello scenario artistico internazionale, trasfomerà i seicento metri quadri del suggestivo complesso della Pietà in Million Stone / Milion Taşı.
La mostra, curata da Matthew Drutt, noto editor, autore e curatore indipendente americano, presenta otto opere inedite e recenti di Güneştekin, che evocano simbolismi atavici e veicolano forti messaggi attraverso un progetto espositivo destinato a far parlare di sè.
Artista autodidatta e poliedrico, Güneştekin adopera tecniche libere del tutto singolari, che sono il risultato della sua personale sperimentazione scevra dalla formazione accademica. La sua produzione è sensibile al richiamo di un’arte tradizionale locale, e impiega motivi decorativi marcatamente geometrici ispirati a tappeti, lampade e manufatti ottomani in rame.