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Ernst Barlach – Lo scettico

Mostra Ernst Barlach – Lo scettico Figure di un mondo migliore Mostra per la Biennale di Venezia 2015 nella Comunità Evangelica Luterana di Venezia

Nella mostra, per la Biennale di Venezia 2015, intitolata 'Ernst Barlach – Lo scettico Figure di un mondo migliore', sono esposte 40 opere plastiche di tutte le fasi produttive di Ernst Barlach, tra le quali L’angelo sospeso e Il mendicante e 70 disegni e opere grafiche.

Ernst Barlach (1870-1938) è uno degli artisti tedeschi più significativi del XX secolo. I suoi lavori plastici, i disegni e le opere grafiche si trovano oggi in collezioni e musei di tutto il mondo. In particolare il Monumento commemorativo di Güstrow, detto anche L’angelo sospeso, uno dei memoriali più famosi in Germania, è diventato internazionalmente un monito contro la guerra. Nel periodo del nazionalsocialismo in Germania (1933-1945) l’opera di Barlach era considerata “degenere” e più di 400 delle sue opere furono sequestrate, smontate e in parte distrutte. I nazisti parlarono addirittura della “corrente di Barlach” nell’arte tedesca, di “rappresentante dell’insegnamento poco virile della valle di lacrime terrena” di cui in Germania non si voleva più sentir parlare. È l’essere umano che Barlach mette al centro del suo lavoro, l’essere umano con le sue paure, le sue preoccupazioni e le domande sul futuro ancora attuali oggi. «La mia madrelingua artistica è la figura umana o l’ambiente, l’oggetto attraverso il quale o nel quale l’essere umano vive, soffre, si rallegra, prova emozioni, pensa» scrisse Barlach nel 1911. «Non vado più in là. Quello che l’essere umano ha sofferto e può soffrire, la sua grandezza, le sue faccende, compresi il mito e il sogno del futuro». Nella Figura di mendicante, alta più di due metri, del 1930, che ha progettato come figura per la facciata della serie Comunità dei santi per la chiesa di Santa Caterina a Lubecca, l’artista ha articolato la controimmagine di un modo di pensare il progresso orientato sempre più materialmente. Ancora oggi il mendicante, i personaggi di Ernst Barlach sono una sfida per qualsiasi osservatore: «Ecco come siamo noi umani» scrisse Barlach «tutti mendicanti e in fondo esistenze problematiche. Per questo ho dovuto formare ciò che vedevo e naturalmente è cresciuto in me un sentimento fraterno per i sofferenti». Questa partecipazione emotiva è quello che fino ad oggi sostiene le figure di Barlach, i contadini e i mendicanti, chi fa musica, chi legge, chi sogna e chi spera, così come chi è disperato, i lottatori e coloro che sono in lutto, chi lotta per il cambiamento ed è nell’estasi, così come chi si trova in profonda calma e concentrazione. È l’empatia, un immedesimarsi e un sentirsi responsabili per il prossimo e lo stato del mondo a cui sfidano le opere di Ernst Barlach, oggi come ieri. Sono e rimangono, avulse dal luogo e dal tempo, figure di un futuro migliore; vigorose, ammonitrici, consolatorie e ineluttabili.

La mostra è concepita come contributo alla Biennale di Venezia 'All the world’s futures' perché nell’opera di Ernst Barlach si possono rappresentare e discutere in modo esemplare le idee della modernità. Allo stesso tempo le sue opere rappresentano un alto grado di solidarietà e responsabilità. La mostra offre spazio per riflettere, fermarsi a contemplare e per percepire le dimensioni storiche di All the world’s futures. Essa dà inizio a una particolare qualità del lavoro del ricordo e della comprensione interculturale su problematiche che vanno dal passato al futuro.

information
Ticket: ingresso libero
when
from Jun 13, 15 to Sep 13, 15
SuMoTuWeThFrSa
Time: (pick a date)
Days closed: martedì
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