Lo spettacolo vede una coppia stranamente assortita: Pericolosamente, una farsa del giovane Eduardo, e un atto unico di Harold Pinter, Il calapranzi (The Dumb Waiter datato 1957). Pretesto per metterli insieme, avvicinando due terreni o repertori apparentemente lontani, sono i colpi di pistola che si ritrovano nell'una e nell'altro, pensando ovviamente che i due testi possano tra loro dialogare. Infatti in 'Pericolosamente' Arturo 'Tira un colpo di rivoltella alla moglie' Dorotea a cui spara quotidianamente a salve, facendo quasi morire di paura l'ignaro amico Michele; 'Si gira con la pistola puntata verso la porta', recita invece l'ultima, agghiacciante, didascalia de Il calapranzi di Harold Pinter, che vede due killer attendere in un seminterrato l'ordine di un'esecuzione, che dovrà giungere da un piano superiore attraverso un misterioso, a tratti metafisico, elevatore per vivande o, appunto, 'calapranzi'. I colpi di pistola spalancano, infatti, le prospettive della divertentissima farsa venata di assurdo in Eduardo e sospendono e invertono bruscamente, col dispiegarsi del tragico, il quotidiano e comico tempo dell'attesa in Pinter.
Meno stranamente assortita è la coppia costituita dai fratelli Salvatore e Mario Esposito , i cui 'mestieri del teatro' e, più in generale, il vissuto familiare e l'abitudine costituiscono la materia dello spettacolo: Il Calapranzi è stato pensato per loro da Piermario Vescovo come un'occasione ideale sospesa tra la verità del rapporto 'di sangue' e la finzione della recita, spesso difficili da distinguere e separare. Il testo è stato scomposto e ricomposto in una chiave quotidiana e locale, ma con assoluta fedeltà all'originale, a partire dal carattere degli interpreti.
La farsa di Eduardo, che chiude lo spettacolo, già da loro più volte rappresentata nei decenni passati, è qui ripresa insieme a Monica Zuccon, nella parte della moglie.