La Biblioteca Nazionale Marciana, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata della Memoria, propone la presentazione dei volumi di Marta Ottolenghi Minerbi, La colpa di essere nati e Non è giorno ancora, recentemente ripubblicati da DEVANZIS Editrice di Treviso.
La colpa di essere nati, titolo divenuto il simbolo della Shoah italiana, è un romanzo autobiografico in cui l'autrice narra della sua fuga dalla normalità, vissuta in una esistenza serena e impreziosita dalla sua coinvolgente professione di insegnante. Sarà un esodo dove imperverseranno terrore ed angoscia, ma che Marta Ottolenghi Minerbi saprà raccontare con grande senso di umanità, cercando di illuminare soprattutto le figure dei giusti che l'aiuteranno a nascondersi, più che le tragiche maschere dei suoi persecutori. La protagonista, inizialmente fuggiasca in un'accogliente Venezia, riuscirà, attraversando tutto il nord Italia tra mille peripezie e colpi di fortuna, a raggiungere un paesino sui monti che fanno cerchia al Lago Maggiore dove, riunitasi ad alcuni famigliari, avrà la gioia di vedere la fine del terribile conflitto mondiale.
L’accavallarsi delle sue ansie e delle paure, nel continuo riaffacciarsi delle emozioni che scaturiranno da sporadici incontri e poi via via da sempre più vaghe e sintetiche informazioni sull'amato compagno della sua vita, riusciranno a coinvolgere il lettore, che comprenderà e si farà partecipe degli stenti e delle peripezie che una donna semplice e gentile patisce per non essere travolta dai tragici eventi susseguenti all'emissione delle Leggi razziali fasciste. Il volume porta una presentazione di Sergio Minerbi, scrittore e diplomatico, che è stato ambasciatore di Israele presso la Comunità europea.
Non è giorno ancora, invece, è lo struggente diario di una donna, scritto in forma di lettere che avrebbero dovuto essere inviate al marito, ufficiale degli Alpini nella campagna italiana di Russia, lettere mai spedite e chiuse in un cassetto, nella vana attesa di chi, disperso nelle lande ghiacciate della steppa russa nell'incommensurabile disfatta dell'esercito italiano, mai ritornerà alla propria casa. Lettere nelle quali è facile leggere la metafora dell'esperienza personale della Ottolenghi Minerbi che, solo diversi anni dopo la conclusione della guerra, saprà con certezza del tragico destino che accumunò il marito Alessandro alle tante vittime della Shoah. Una grande storia d'amore che, attraversando indenne il tempo e le avversità, saprà coinvolgere e affascinare le anime sensibili. Il volume è aperto da una prefazione dello storico Daniele Ceschin, autorevole biografo di Marta Ottolenghi Minerbi.