Il testo che Kleist scrisse nei primi anni del 19° secolo traccia il profilo di un giudice che si trova nella paradossale situazione di indagare su un crimine di cui egli stesso è il colpevole e rappresenta l’assurdità di un’anima che non sa più riconoscere una realtà obbiettiva. Questa commedia, attraverso la comicità, dà consistenza ad un intreccio a cui si aggiunge una lettura simbolica: in ciascuno di noi si nasconde una natura potenzialmente criminale e sempre si troverà qualcuno pronto a salire sullo
scranno del giudice a condannare quella che è in fondo una parte di se stesso.
La brocca rotta deride la fallacità della natura umana e del sistema giuridico, con un sapiente gusto per il grottesco e una caratterizzazione dei personaggi accurata e
divertentissima.