Nel proseguire il percorso legato al tema dell'Identità, l'Art Studio presenta 'Frame', una mostra dove la materia pittorica e grafica esprime dettagli, frammenti temporali e spaziali che diventano proiezioni private dell'immaginario collettivo.
Lo sguardo di Angelo Albertin non è rivolto a contesti culturali o sociali precisi, è più simile allo scorcio di una finestra attraverso il quale si intravede un mondo di cose e personaggi più o meno noti, dei quali si riesce a cogliere l'aspetto più nascosto e codificato. L'ispirazione proviene da cose o luoghi mediati dal cinema e dalla fotografia che vengono poi manipolati e ricondotti in immagini proprie, senza alterazioni apparenti.
L'introiezione è un tratto distintivo nell'approccio dell'artista con il mondo esterno: in 'Frame' si avverte il temperamento di chi è capace di incorporare sentimenti e pensieri altrui; quell'empatia che rende possibile il meccanismo di permeabilità e ricettività verso suggestioni come l'assenza, i silenzi.
Angelo Albertin dipinge per un bisogno di confessione con sé stesso; sarebbe inutile cercare nella sua produzione espliciti ammiccamenti d'intesa nei nostri riguardi. E' la pittura che lo ha persuaso a traslare l'attenzione verso l'esterno, a schiudere qualche apertura dalla quale è lecito affacciarsi e scorgere la profondità del suo punto di vista grazie a un rovesciamento di prospettiva: un attimo del nostro vivere, incorniciato in un frangente conosciuto e vicino.