Testo di Michela Murgia
Lettura di Margherita Stevanato
L'ultima madre è l'accabadora, colei che aiuta a lasciare la vita perchè se si ha bisogno di aiuto per nascere, lo si ha anche per morire.
Questa è la filosofia di Tzia Bonaria, che avvolta nello scialle nero, esce di notte per compiere un gesto di humana pietas.
Sullo sfondo di una Sardegna degli anni cinquanta dove ancora valgono leggi non scritte, che esulano da quelle previste dai codici sanciti, si snoda una vicenda capace di stupire e catturare suscitando emozioni forti e dolorose.