Ricordare e raccontare, giudicare e comprendere, fare storia e fare memoria: un nesso, un filo, un problema da cui dipende il destino di Giorni come quello del 27 gennaio che vorrebbero tenere insieme la tragedia e il futuro, reagire e combattere l'erosione dei linguaggi, l'avanzata del ritualismo dietro ai quali odi antichi e antiche mistificazioni fanno capolino. Ricordare e raccontare non è però una difficoltà che riguarda solo generazioni in gran parte distanti dal razzismo fascista e nazista: è il problema che si erano posti i deportati, le vittime e soprattutto due fuggitivi che erano riusciti a scappare dal campo di sterminio più tristemente fmoso e ai quali si deve un documento asciutto e tremendo noto come I protocolli di Auschiwitz.