teatro
Il Misantropo

Molière /Il Misantropo (ovvero il nevrotico in amore) Valter Malosti propone il suo Molière folle e colorato, in una versione della celebre commedia che va all’essenza del testo e ne riscopre l’assoluta modernità.

Venezia, 23 gennaio - È il 1666 quando Molière debutta con il suo Misantropo, una commedia amara e filosofica, anomala e profetica, considerata da molti il suo capolavoro. Quattro secoli dopo Valter Malosti, che lo dirige e lo interpreta nei panni di Alceste e ne ha adattato la lingua insieme a Fabrizio Sinisi, lo riporta sul palco in una versione contemporanea del tutto inaspettata ne Il Misantropo (ovvero il nevrotico in amore) in scena al Teatro Goldoni di Venezia dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020.

La commedia portata fuori dalla sua epoca è radicata in un presente non banalmente rock, ricco di accidia, di furore, d’incapacità di vivere i sentimenti, peraltro spesso inesistenti, di una sessualità esibita e vissuta come affermazione sociale, di un desiderio sfrenato, quasi malato e allo stesso tempo impossibile da realizzare. L’Alceste di Malosti è un filosofo, un nero buffone, un folle estremista del pensiero, che assume in sé anche le risonanze più intime e strazianti del dramma molièriano, senza rinunciare alla sottile linea comica, al fuoco farsesco che innerva il protagonista.

Il Misantropo è oggi un testo totalmente “al presente”, violento, potente, perturbante. Una commedia tragica, venata di una forma di umorismo instabile e pericolante, che porta in sé, appena al di sotto della superficie comica, le vive ferite e il prezzo altissimo costato al suo autore: in essa emergono le nevrosi, i tradimenti, i dolori di un personaggio capace di trasformare tutto il proprio disagio e la propria rabbia in una formidabile macchina filosofica, esistenziale e politica, che interroga e distrugge qualunque cosa incontri nel suo percorso. Ma questo capolavoro è allo stesso tempo anche il dramma di un essere inadeguato alla realtà, l’allucinata tragedia di un uomo ridicolo, che si scontra con un femminile complesso e modernissimo, rappresentato come un prisma dalle tre figure di donna presenti nel testo, una sorta di misteriosa trinità.

Aperitivo con gli interpreti venerdì 31 gennaio - ore 17.00 T Fondaco dei Tedeschi in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia sala Event Pavilion conduce Magda Campanini

versione italiana e adattamento Fabrizio Sinisi e Valter Malosti con Valter Malosti, Anna Della Rosa, Sara Bertelà, Edoardo Ribatto, Paolo Giangrasso, Roberta Lanave, Matteo Baiardi, Marcello Spinetta regia Valter Malosti scene Gregorio Zurla costumi Grazia Materia luci Francesco Dell’Elba cura del movimento Alessio Maria Romano assistente alla regia Elena Serra canzone di Bruno De Franceschi al contrabbasso Furio Di Castri produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea, LuganoInScena in collaborazione con Intesa Sanpaolo durata 2h 30’ senza intervallo

dettagli
quando
dal 30/01/20 al 02/02/20
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Teatro Goldoni
San Marco 4650/b - 30124 Venezia
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