Proseguono gli “Incontri di culture” che intendono valorizzare il Fondaco come luogo di intrecci, molteplici e positivi, di lingue e di culture. Sarà protagonista dell’appuntamento del 23 gennaio alle ore 19, Andrea Segre, autore e regista di film e documentari con particolare attenzione al tema dell’immigrazione. Tra i principali titoli: Come un uomo sulla terra, Il sangue verde e Io sono Li, che ha vinto il Premio Lux del Parlamento Europeo, il Premio Franco Cristaldi e ha ricevuto quattro nomination ai David di Donatello, Mare chiuso che ha vinto il Premio Vittorio De Seta per il miglior documentario e il Globo d’Oro della Stampa Estera come miglior documentario.
Attraverso racconti, aneddoti, riflessioni, proiezioni, ascolti Andrea Segre ripercorre il proprio percorso cinematografico, soffermandosi su scelte, interrogativi, stimoli e ispirazioni che lo hanno guidato nell’affrontare tematiche di grande attualità come integrazione e fenomeni migratori. Il racconto viene accompagnato dalla musica di due musicisti che hanno collaborato con il regista in diverse occasioni — Sergio Marchesini alla fisarmonica e Francesco Ganassin al clarinetto basso — e che svilupperanno dal vivo alcuni dei temi presenti nella produzione del regista.
Cenni biografici
Nato a Dolo (Venezia) nel 1976, esordisce con alcune importanti esperienze televisive, realizzando, tra gli altri, i documentari Berlino 1989-1999: il muro nella testa (trasmesso nel novembre '99 - RAI3) e Pescatori a Chioggia per la trasmissione Diario Italiano (in onda nel settembre 2001 - RAI3). A partire dal 2001, si avvicina al documentario d'autore, sviluppando un percorso registico particolarmente attento al territorio sociale e geografico del Veneto, specialmente nei documentari Pescatori a Chioggia, Marghera Canale Nord e La mal'ombra.
Inoltre, dottore di ricerca in sociologia della comunicazione presso l'Università di Bologna, porta avanti l'interesse per i temi delle migrazioni verso l'Europa (Come un uomo sulla terra, A sud di Lampedusa, A metà, Mare chiuso) e da diversi anni collabora a progetti di cooperazione internazionale. È fondatore dell'associazione ZaLab, un'associazione per la produzione, distribuzione e promozione di documentari sociali e progetti culturali.