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Venezia e l'Oriente

Dopo il radicale intervento di restyling e ampliamento degli ambienti espositivi che ha interessato la sede di San Stae nel 2013, con i nuovi percorsi museali dedicati al profumo, il layout al primo piano nobile è ora oggetto di un aggiornamento grazie alla ricchissima raccolta di tessuti e abiti di ambito orientale di proprietà della Fondazione di Venezia – appartenente alle collezioni del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo – che, dal 20 gennaio, focalizzerà il tema sempre vivo e attuale dei rapporti tra Venezia e l’Oriente. Attraverso questa spettacolare e preziosa kermesse di abiti e accessori inediti si rinnova dunque la proposta museografica di Palazzo Mocenigo. A ciò si affianca anche un interessante approfondimento sulla simbologia e decorazione dei tessuti in Giappone – in particolare sugli stilemi Katagami e Katazome – che interesserà la White Room al piano terra del museo, dedicata alle esposizioni temporanee e a tema. Venezia da sempre ha dialogato con l’Oriente e più di un esponente della famiglia Mocenigo – una delle più importanti e prestigiose dinastie del patriziato veneziano, che come noto ha dato alla Repubblica ben sette dogi, oltre a un gran numero di procuratori, ambasciatori, capitani, ecclesiastici e letterati – ha contribuito affinché questo importante scambio commerciale e culturale si mantenesse e progredisse. Oggi a Palazzo Mocenigo questo capitolo della storia veneziana sarà approfondito attraverso l’esposizione di una ventina di esemplari più rappresentativi della preziosa raccolta di oltre cento pezzi, fra abiti, tessuti e paramenti sacri, che apparteneva alla famiglia materna di Mariano Fortuny, ora conservata in museo e di proprietà della Fondazione di Venezia. Avviata in Spagna dai genitori di Mariano Fortuny y Madrazo, la collezione fu messa in vendita a Parigi nel 1875, dopo la morte del padre, il pittore Mariano Fortuny y Marsal, assieme alle altre più ricche raccolte d’arte. Fu poi nuovamente incrementata dalla madre Cecilia e continuata dall’artista stesso. Si tratta di un nucleo di particolare interesse perché fu fonte di ispirazione costante per Fortuny, nelle sue attività di stampa su stoffa e di stilista di moda e perché consente di ricostruire visivamente quell’antico – e mai sopito – legame tra Venezia e l’Oriente. Osserva il grande scrittore e poeta francese Henri de Régnier nel suo libro L’altana ou de la vie vènitienne (in ‘Seta & Oro. La collezione tessile di Mariano Fortuny’, a cura di Doretta Davanzo Poli, Arsenale Editrice, Venezia, 1997, p. XVI): “[…] Ecco i pesanti velluti di Venezia, di Genova o dell’Oriente, sontuosi o delicati, vivaci o gravi, con ampi ramages, con figure o fogliami, velluti che dogi o califfi hanno forse indossati; ecco i broccati dai toni accesi, le sete dalle delicate sfumature; ecco i paramenti sacri e quelli di corte; ecco gli affascinanti taffetas e i satins lucenti, disseminati di fleurettes e di fasci di fiori, con i quali nel XVIII secolo si facevano i vestiti per le donne e gli abiti per gli uomini; ecco le stoffe di tutti i colori e di tutte le fibre: alcune evocano la forma dei corpi che hanno vestito, le altre sono in lunghe pezze e in scampoli, altre ancora ridotte a minuscoli frammenti”. Le opere in mostra sono state schedate da Doretta Davanzo Poli.

A cura di Chiara Squarcina

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dettagli
Biglietto: consulta il sito del Museo
quando
dal 20/01/18 al 26/08/18
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Palazzo Mocenigo
Santa Croce 1992 - 30135 Venezia
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