In un evento adiacente alla mostra Geta Brătescu – Apparizioni, la nota curatrice e storica dell’arte Catherine de Zegher metterà in discussione la pratica artistica di Geta Brătescu, in connessione con l’opera di altre artiste. Secondo Catherine de Zegher, “Geta Brătescu si è creata una voce indipendente ed ha affrontato lo spazio tra vita e arte, pubblico e privato, femminile e corporale, astratto e reale, soggetto e oggetto. Re-politicizzando il corpo femminile, giocando ininterrottamente con la delucidazione delle trappole nascoste del linguaggio e provocando lo sguardo trionfale, Brătescu ha contribuito, lungo il XX° secolo e gli inizi del XXI°, allo sviluppo progressivo dell’arte, a livello internazionale, quale pratica riflessiva e sociale. Così, l’arte non è solamente una parte della produzione sociale, ma è, in sé, produttiva o generatrice. Da tale prospettiva, l’arte non è statica e feticizzata, ma oltre a tutto è dinamica: è più costitutiva che non costituita. Se, per diventare un essere sociale completo, l’individuo deve diventare un utilizzatore competente del linguaggio, e se il linguaggio costituisce tanto individualità o soggetti, quanto anche relazioni sociali tra di loro, diventa evidente il bisogno di simboleggiare e far visibile la nozione di femminile. Comunque, e forse adesso più di sempre, l’attivismo e l’analisi femminile deve condurre verso prospettive future emancipatrici.”
La discussione sarà seguita da un dialogo con Magda Radu, curatrice della mostra.